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Confartigianato Cesena: "Legalità come pilastro della coesione sociale"

La legalità come fondamento della società e come presupposto dell’agire dei singoli e delle istituzioni è stato il tema di uno stimolante convegno organizzato dall’associazione Valori e Libertà

La legalità come fondamento della società e come presupposto dell’agire dei singoli e delle istituzioni è stato il tema di uno stimolante convegno organizzato dall’associazione Valori e Libertà in collaborazione anche con Confartigianato di Cesena, intitolato "Il lato giusto. La legalità come valore nella società civile". Sono intervenuti fra gli altri la senatrice Laura Bianconi, il giornalista e scrittore Gaetano Savatteri, il sociologo Francesco Pira, il magistrato Michele Nardi e il moderatore senatore Benedetto Adragna.

"La legalità rappresenta uno strumento per costruire la giustizia sociale - evidenzia Confartigianato in una nota -. E' il rispetto e la pratica delle leggi, significa avere regole condivise a tutela del bene comune. La costruzione del bene comune è il percorso con cui si tende alla giustizia. La giustizia è la realizzazione effettiva dell'uguaglianza dei diritti e dei doveri, delle opportunità e dei servizi. Senza diritti e senza uguaglianza anche il benessere può essere solo a “tempo determinato”. Senza diritti lo sviluppo economico non sarà mai progresso sociale. L'occasione offerta dalla crisi può essere quella di trasformarsi in una sorta di correttivo morale dei comportamenti tenuti finora".

Continua Confartigianato: "Resta da vedere, come sostiene Baumann se l'epoca post-moderna passerà alla storia come crepuscolo o come rinascita della morale. Il capitale sociale di un territorio, la coesione sociale, l'inclusione ed il rispetto della legalità rappresentano importanti fattori competitivi. Oggi ci lamentiamo per l'inadeguatezza della politica di fronte alla gravità dei problemi economici e sociali del nostro paese. Ad una cattiva politica non si risponde con la fuga dalle responsabilità ma assumendone di più come cittadini animati da una speranza che è speranza di giustizia. Come scriveva Sant'Agostino la speranza ha due bei figli: “La rabbia nel vedere come vanno le cose e il coraggio di vedere come potrebbero andare”".

"La rabbia di coloro che hanno perso il lavoro e la loro dignità o di coloro che vedono il futuro con grande preoccupazione per le loro famiglie ed i propri figli - evidenzia ancora l'associazione -. La rabbia verso leggi che non sono buone o che non vengono rispettate dallo stato come ad esempio sui tempi di pagamento della pubblica amministrazione o sul funzionamento della giustizia civile e penale. Di fronte alla tentazione di rinchiudersi nel proprio individualismo ricercando forme e modalità per difendersi da una legge che appare ingiusta l'uomo ha il dovere di aumentare il proprio impegno per la costruzione di una maggiore giustizia sociale2.

Conclude Confartigianato: "I diritti non debbono essere concepiti, come sosteneva Calamandrei, come il recinto di filo spinato entro cui il singolo cerca scampo contro gli assalti della comunità ostile ma piuttosto come la porta che gli consente di uscire dal suo piccolo giardino sulla strada e di portare il suo contributo al lavoro comune. In quest'ottica la legalità diventa valore concreto da costruire in divenire, espressione  della libertà dell'individuo di uscire dalla garanzia di un isolamento egoistico per generare occasioni di progresso sociale e conseguentemente di sviluppo economico".

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