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Economia

Confartigianato Cesena, Gruppo Giovani: "Sos, manca la madopera specializzata"

Per gli imprenditori "Servono interventi immediati per ridurre il gap tra scuola, sistema della formazione e mondo del lavoro, investimenti per favorire il passaggio generazionale nelle imprese, sostegni per i giovani"

Le imprese italiane e anche romagnole, provinciali e cesenati faticano a trovare più del 50% della necessaria manodopera qualificata. Nel frattempo, nel 2020, 1,1 milione di giovani under 35 non studia e non cerca occupazione e 40mila giovani tra 25 e 34 anni sono espatriati per trovare lavoro. I paradossi del mercato del lavoro italiano sono analizzati da Confartigianato in un rapporto presentato a alla Convention dei Giovani Imprenditori di Confartigianato dal titolo ‘2022. Tocca a noi!’, alla presenza del Ministro per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone, a cui ha preso parte una delegazione del Gruppo Giovani Confartigianato cesenate.

"Secondo la rilevazione di Confartigianato - rimarca il presidente del Gruppo Giovani Confartigianato Cesena Claudio Alessandrini - la distanza dei ragazzi italiani dal mondo del lavoro colloca il nostro Paese al primo posto nella Ue per la maggiore percentuale di Neet, pari al 23,1%, sul totale dei giovani tra 15 e 29 anni. La media europea si attesta, invece, al 13,1%. Addirittura, nel 2020, abbiamo toccato il numero più alto nell’ultimo decennio di under 35 inattivi che non studiano e non sono disponibili a lavorare: ben 1.114.000.A livello regionale, la percentuale più alta di Neet si riscontra in Sicilia con il 36,3% mentre l’Emilia Romagna è al 15,1%. Non brilliamo nemmeno per l‘integrazione tra scuola e lavoro: siamo infatti al 22° posto in Europa per la quota di occupati under 30 impegnati in percorsi formativi, con appena il 5,2% dei giovani di questa fascia di età, mentre in Europa si arriva ad una media del 15,2% e in Germania addirittura si sale al 24,4%. Contemporaneamente cresce il fenomeno della fuga all’estero dei nostri giovani; tra il 2016 e il 2020, tra i giovani italiani under 40 laureati, gli espatri superano i ritorni in Italia di 65 mila unità.

"Il rapporto di Confartigianato - prosegue il presidente del Gruppo Giovani Cesena - mette anche in evidenza la voglia di fare impresa dei giovani italiani che ci fa guadagnare il record positivo di Paese europeo con il maggior numero di imprenditori e lavoratori autonomi under 35: ben 694mila e sono 123.321 le imprese artigiane con a capo un under 35. Ma i giovani imprenditori, che per reagire alla crisi puntano anche sulla qualità del personale, devono fare i conti con le difficoltà a reperire manodopera specializzata e qualificata soprattutto tra i loro coetanei. Nel 2021, infatti, le aziende hanno difficoltà a trovare 295mila under 30 con competenze digitali e 341mila under 30 con competenze green. Il nostro rapporto mette in luce l’urgenza di cambiare passo nelle politiche giovanili. Servono interventi immediati per ridurre il gap tra scuola, sistema della formazione e mondo del lavoro, investimenti per favorire il passaggio generazionale nelle imprese, sostegni per i giovani che si mettono in proprio soprattutto sul fronte dell’innovazione, della ricerca e dell’internazionalizzazione. Come Confartigianato siamo impegnati in prima persona con il progetto Generazione Z di Bottega e Scuola imperniato sugli stage aziendali nelle imprese artigiane di giovani formati nella digitalizzazione”.

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