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Gli artigiani cesenati contro gli alti costi burocratici della gestione rifiuti

"Lo scopo dell'iniziativa – ha rimarcato il responsabile dell’area Categorie e Mercato Eugenio Battistini – è stato quello di supportare le imprese del territorio nella corretta gestione e smaltimento dei rifiuti speciali e pericolosi"

Confartigianato Cesena ha organizzato un corso formativo sul tema "Gestione dei Rifiuti Speciali in azienda: come classificare e smaltire i rifiuti correttamente". “Lo scopo dell'iniziativa – ha rimarcato il responsabile dell’area Categorie e Mercato Eugenio Battistini – è stato quello di supportare le imprese del territorio nella corretta gestione e smaltimento dei rifiuti speciali e pericolosi, per rispettare le normative ambientali in un contesto di equo costo dello smaltimento. Confartigianato continua ad essere un punto di riferimento delle imprese anche per questa problematica ed assicura il proprio impegno nella battaglia per le semplificazioni burocratiche e per il contenimento dei costi di smaltimento dei rifiuti , e in questo senso il superamento del Sistri è un esempio lampante".

Il corso è stato tenuto dal responsabile del servizio gestione rifiuti Vainer Mella, che ha illustrato le modifiche che la normativa ha apportato, dal 1 giugno scorso, all’elenco dei codici dei rifiuti e delle classi di pericolosità degli stessi. Numerose le domande del folto pubblico. Confartigianato si sta battendo per ridurre i costi superflui a carico delle imprese. “Per questo - rimarca Battistini - proponiamo la classificazione dei rifiuti fatta dal produttore partendo dai dati bibliografici e di letteratura già disponibili per comparti produttivi o dalle schede di sicurezza delle materie prime impiegate. Questa modalità è già  stata presentata al Ministero per chiederne la validazione. L’impegno di Confartigianato nei prossimi mesi sarà di battersi affinché il legislatore prenda seriamente in considerazione questa proposta e sia fianco delle imprese, oberate da ridondanti ed inutili costi burocratici”.

Numerose le lamentele emerse: "La burocrazia (e i suoi cari costi) dei rifiuti - evidenzia Battistini - fanno ammattire le imprese artigiane, contrariate per il fatto che le nuove norme introdotte a giugno comportano ulteriori costi a carico delle aziende: il rifiuto è sempre lo stesso ma le imprese che lo producono debbono effettuare analisi chimiche per classificarlo in base alle nuove classi di pericolosità, dal momento che nessun ente si assume la responsabilità di dare indicazioni su quali sono le classi di pericolosità dei singoli rifiuti, neppure i consorzi obbligatori nazionali di recupero, come ad esempio quelli per l’olio minerale e le batterie. Morale: alle imprese non rimane che effettuare in proprio le analisi chimiche. E, come se non bastasse, i risultati delle analisi sono ritenuti probanti solo per un tempo limitato (uno o due anni), imponendo così alle aziende di ripetere le analisi e quindi di moltiplicare il costo".

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