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Economia

Artigiani cesenati all'Expo per l'assemblea nazionale Confartigianato

Stilettata anche per l'Europa: "A preoccuparci - ha detto Merletti - è anche la scarsa attenzione della politica europea nei confronti delle micro e piccole imprese"

Assemblea nazionale nel cuore dell’Expo di Milano, cornice per l’evento più importante dell'anno nel calendario di Confartigianato. Hanno partecipato oltre mille imprenditori, fra cui una rappresentanza della associazione cesenate formata da una sessantina di imprenditori, che hanno gremito la sala dell’Auditorium dell’Expo Center per ascoltare le parole del presidente Giorgio Merletti, il quale ha presentato alle istituzioni e alla politica richieste e aspettative degli per rilanciare sviluppo e competitività del Paese.

All’assemblea è intervenuto, in rappresentanza del Governo, il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, con delega all’Expo, Maurizio Martina, mentre dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, è pervenuto un caloroso messaggio di vicinanza nel quale è stata rimarcata "l’importanza del ruolo dell’artigianato nell’economia e nella società del nostro Paese". "Gli artigiani - ecco le parole del presidente della Repubblica che hanno fatto breccia nell'auditorio - in questi difficili anni hanno affrontato con la tenacia e lo spirito di adattabilità che li contraddistingue le grandi difficoltà determinate dalla lunga crisi economica; essi hanno altresì saputo mantenere integra la propria capacità di conservare e trasferire alle giovani generazioni la tradizione di operosità e di abilità produttive, integrandola con le innovazioni necessarie per rimanere competitivi senza perdere in qualità".

Nel corso dell'assemblea sono stati illustrati dati importanti sul peso della categoria dei piccoli imprenditori artigiani: innanzitutto che le piccole imprese pesano per il 51,9% del valore aggiunto totale prodotto dal totale delle aziende italiane, e che l'Italia è il primo Paese europeo per numero di occupati nel settore manifatturiero in micro e piccole imprese fino a 20 addetti, con 1.503.515 addetti, pari al 22,8% del totale dell'Unione Europea. "E' tempo - ha esordito il presidente nazionale Merletti - che veramente il modello imprenditoriale e sociale italiano, quello delle piccole imprese, diventi il modello di riferimento delle azioni messe in campo dalla politica, dal Governo, dalle Istituzioni: per questo noi combattiamo la nostra battaglia quotidiana contro le azioni finalizzate a ridurre l’Italia ad un Paese ‘a taglia unica  valorizzando le differenze perché solo le differenze riescono ad aderire e a descrivere una realtà economica e sociale così complessa ed anche così straordinaria"..

Stilettata anche per l'Europa: "A preoccuparci - ha detto Merletti - è anche la scarsa attenzione della politica europea nei confronti delle micro e piccole imprese e gli scarsi strumenti messi in campo in questi mesi dalla Commissione Europea per stimolare la crescita e la competitività. Dal Piano Juncker al mercato unico digitale, al pacchetto Unione dell’energia. La Commissione Europea, nel suo programma per il 2015, non ha inserito tra le sue azioni la revisione dello Small Business Act, quella Comunicazione europea del 2008 che grazie al suo principio chiave “Think small first” (“pensare innanzitutto al piccolo”), ha consentito l’adozione, negli anni scorsi, di normative a dimensione di piccola impresa. Il Governo italiano, coinvolgendo gli altri Governi europei, si deve attivare - ha rimarcato il presidente nazionale Merletti - per rimettere al centro dell’agenda politica europea le politiche per le micro e piccole imprese senza le quali non si può parlare né di crescita né di competitività.

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