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Commercio, le banche chiudono ancora i rubinetti del credito

Erogazione del credito in riduzione con relative difficoltà per le imprese per le quali, nel territorio cesenate, l'accesso al credito resta una questione impellente

Erogazione del credito in riduzione con relative difficoltà per le imprese per le quali, nel territorio cesenate, l'accesso al credito resta una questione impellente. La cooperativa di garanzia Confidi per le imprese promossa da Confcommercio Forlì-Cesena, Ferrara e Modena ha approvato il bilancio 2016. In linea con quanto si verificato in tutto in tutto il sistema dei confidi a livello nazionale, il bilancio ha registrato un più contenuto volume di operazioni deliberate, come negli ultimi tre anni.
 
“Sono tre le ragioni della minor operatività in termini di deliberato  rispetto ai dati riferiti al quinquennio 2008-2012 – rimarca il presidente Corrado Augusto Patrignani -. In primo luogo va sottolineato l'esponenziale aumento della operatività  diretta del sistema bancario attraverso la riassicurazione del  mediocredito centrale anche in riferimento ad imprese con basso profilo  di rischio e pertanto questo ha comportato una disintermediazione del  sistema Confidi. A questo fenomeno si accompagna però la minor propensione del sistema bancario  alla erogazione del credito verso le imprese con profilo di rating non performante nonostante il possibile supporto in termini di garanzia del  Confidi in particolare per quelle posizioni non rassicurabili con il fondo centrale di garanzia. Una terza ragione del contenuto volume di deliberazioni è collegata ad un generale timore delle imprese nell'affrontare nuovi investimenti attraverso l'accensione di  nuovi finanziamenti. Non va taciuto anche il fatto che in questa fase molte banche anche del nostro territorio sono impegnate in un processo di  riorganizzazione interna che ha fra l'altro modificato gli obiettivi di impiego sul mercato a favore di un riposizionamento strategico ed un rafforzamento patrimoniale.

“Ma il nostro Confidi tiene e limita i danni - prosegue il presidente Patrignani -. Con un volume di deliberato nel 2016 di circa 10 milioni di euro e nonostante la politica degli accantonamenti praticata per il primo anno in  relazione alle disposizioni della nuova circolare di Banca d'Italia, ha chiuso il 2016 contenendo la perdita in circa 150 mila euro pur praticando un accantonamento totale di circa 3 milioni di Euro. Confidi per le imprese vanta un rapporto di tesoreria comprensivo di capitale sociale e fondo rischi di circa nove milioni di euro contro un  rischio dato dalle garanzie prestate di circa 20 milioni”. 

“Fondamentale – rimarca Patrignani - è approdare quanto prima alla riforma del Fondo centrale di garanzia attraverso la quale si prevede di  rimettere in primo piano il valore della garanzia prestata dal sistema  dei confidi su finanziamenti di importo massimo pari a 120 mila e di premiare con la riassicurazione anche le imprese che pur avendo un  rating non troppo elevato dimostrano di portare avanti un valido  progetto ed una capacità prospettica di rimborso. I Confidi che dimostrano di avere un equilibrato rapporto patrimoniale e  la necessaria efficienza organizzativa ed operativa devono  rappresentare anche per il prossimo il futuro il principale strumento di  dialogo nel rapporto banca e impresa anche in virtù del loro know how e della profonda e storica  conoscenza del mercato della piccole e media impresa. Questi strumenti di facilitazione nell'accesso al credito che sono stati originati da una brillante intuizione delle organizzazioni di rappresentanza imprenditoriale sono in grado di  trasferire alle singole istruttorie bancarie una molteplicità di dati ed  informazioni complementari al mero rilascio della garanzia. Anche la  riforma della legge sull'ordinamento dei Confidi attualmente in discussione racchiude gli elementi basilari per valorizzare questo importante sistema”.

“Il nostro Confidi per le Imprese - rimarca il presidente - anche grazie al quotidiano rapporto con la società di servizi Ri-Genera impresa promossa da  Confcommercio ha ulteriormente qualificato la propria istruttoria delle  singole istanze di garanzia con particolare riguardo alla redazione dei business plan collegati alle start-up e alla pianificazione finanziaria  continuativa per tutte le imprese che ottengono la garanzia del Confidi”.

“L'attività di monitoraggio della garanzia rilasciata alla banca – osserva il direttore di Confidi Forlì-Cesena, Ferrara e Modena  Alberto Pesci - è indispensabile per agevolare la permanenza sul mercato dell'impresa garantita ed attuare una costante azione di prevenzione. La struttura di Confidi per le imprese sta lavorando  per elevare la cultura finanziaria della piccola impresa e il proprio grado di consapevolezza nell'utilizzo dei più idonei  strumenti finanziari. Questo passaggio fondamentale è diventata la mission più importante per tutto il sistema della rappresentanza imprenditoriale che quotidianamente è in contatto con il  piccolo e medio imprenditore. A breve saranno promossi alcuni interventi di garanzia fino al 70% del finanziamento  erogabile dalla banca per particolari tipologie di investimento per dare impulso e stimolo alla ripresa degli investimenti con una forte azione di affiancamento al singolo imprenditore interessato nella costruzione del proprio progetto e nella scelta dei più appropriati strumenti finanziari. La struttura operativa di Confidi per le imprese presenterà questi nuovi prodotti  verso tutte le banche convenzionate per costruire una nuova dimensione di assistenza finanziaria”.

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