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Commercio ambulante, continua il problema dei 'falsi hobbisti'

"Anche nel territorio cesenate la concorrenza sleale dei finti hobbisti, quelli che si celano dentro questa veste e al contrario operano a fine di lucro, è ancora presente con forme di abusivismo"

"Anche nel territorio cesenate la concorrenza sleale dei finti hobbisti, quelli che si celano dentro questa veste e al contrario operano a fine di lucro, è ancora presente con forme di abusivismo che finiscono per alterare la concorrenza all’interno del settore. E' per questo che Fiva Confcommercio Cesenate, insieme a Fiva Confcommercio regionale (di entrambe delle quali mi onoro di essere presidente) si è impegnata in prima persona per l'approvazione della legge regionale che entrerà in vigore il 1° gennaio introducendo per la prima volta una regolamentazione degli “hobbisti”."

Alverio Andreoli, presidente Fiva Confcommercio di Cesena e regionale, punta il dito contro i 'falsi hobbisti' e chiede ai comuni del cesenate più controlli e una maggiore applicazione della legge.

"Siamo convinti della validità della norma che rappresenta un importante punto di arrivo dell’impegnativo confronto portato avanti in questi anni tra tutti i soggetti coinvolti, pubblici e privati e per questo abbiamo voluto sintetizzare e ribadire in un Manifesto congiunto unitamente all'altra associazione Anva le ragioni del nostro sostegno alla Legge, chiedendo ai Comuni un impegno per la sua piena applicazione su tutto il territorio regionale, senza eccezioni”.

“Il manifesto – prosegue Andreoli - raccoglie le principali ragioni di sostegno alla legge, che ha il merito di disciplinare gli hobbisti con regole certe e condivise; distingue in maniera netta tra l’hobbista, che opera sui mercati in modo non professionale, e l’imprenditore del commercio su area pubblica; regolamenta le modalità di partecipazione degli hobbisti ai mercatini, senza vietare o contingentare queste manifestazioni sul territorio; permette di “isolare” casi di abusivismo e concorrenza sleale nei mercati; offre infine ai Comuni uno strumento per dimensionare un fenomeno, quello dell’hobbismo appunto, che incide in maniera significativa sul tessuto economico e sociale del territorio. Ora la palla passa ai Comuni comprensoriali, ai quali chiediamo di applicare in maniera ferma e ferrea le nuove norme, senza se e senza ma”.

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