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Cna sulla Legge di Stabilità: "Fortemente penalizzati professionisti e partite Iva"

"Purtroppo alle parole non sono seguiti i fatti - prosegue Scalzotto -. Infatti, la Legge di Stabilità non ha bloccato l’aumento dei contributi alla gestione separata dell’Inps, dando il via agli aumenti decisi dal governo Monti"

Grande delusione tra gli oltre 1.800 professionisti che operano nella nostra provincia per i contenuti della Legge di Stabilità recentemente approvata. Malgrado una ventilata apertura, infatti, nessuna delle istanze mosse dal mondo professionale autonomo e in particolare da Cna Professioni è stata recepita dal Governo, che è rimasto fermo sulle proprie posizioni.  

“In diverse circostanze – commenta Paola Scalzotto, traduttrice e interprete e una dei 350 Professionisti associati a Cna Forlì-Cesena – Cna ha chiesto che il nuovo regime forfetario contenuto nel decreto legge di stabilità fosse cambiato poiché il valore soglia dei ricavi/compensi fissato a 15mila euro è considerato troppo basso. Mentre, in merito alla gestione separata Inps, per i professionisti ad essa iscritti, si chiedeva da tempo il blocco dell’aliquota. Di sicuro ciò che ne esce da questa legge sono i maggiori oneri e il complicarsi ulteriore della materia fiscale che riguarda i professionisti che non rientrano negli Ordini, missione contraria a quanto già detto in diverse sedi e in diversi momenti dal presidente del consiglio Renzi”.

"Purtroppo alle parole non sono seguiti i fatti - prosegue Scalzotto -. Infatti, la Legge di Stabilità non ha bloccato l’aumento dei contributi alla gestione separata dell’Inps, dando il via agli aumenti decisi dal governo Monti. Pertanto, dal 1 gennaio 2015, i contributi sono passati dal 27,72% al 29,72%, per poi aumentare di un punto all’anno sino al 33,72%. Come se ciò non bastasse, la Legge di Stabilità modifica il vecchio regime dei minimi, adottato sotto la gestione Tremonti, che aveva scelto un forfettone semplificato a 30 mila euro con prelievo del 5%".

"Ora i minimi sono stati cambiati - aggiunge -. L’asticella è stata abbassata per “le attività professionali, scientifiche, tecniche, sanitarie, di istruzione, servizi finanziari e assicurativi” a 15 mila euro con una tassazione del 15% (applicata al 78% del fatturato, perché si presume un’incidenza dei costi del 22%). Vengono, inoltre, esclusi dal forfait al 15% coloro il cui reddito supera i 20mila euro (qualora l’eventuale reddito di lavoro dipendente sia prevalente rispetto al reddito da professionista). Nella sostanza una mini-stangata che contrasta con lo slogan governativo dell’abbassamento della pressione fiscale".

“Con tanti saluti alle partite iva – conclude Scalzotto – che, in un contesto in cui le assunzioni languono, rappresentano una delle più diffuse forme di auto imprenditorialità. Per questo motivo devono essere tutelate e incentivate, come fa Cna Forlì-Cesena che sta aprendo spazi per il coworking a disposizione di free lance, lavoratori autonomi, professionisti e neo imprenditori. Recentemente Renzi ha annunciato aggiustamenti a favore del variegato mondo delle partite Iva. Cna Professioni solleciterà il governo a tener fede agli impegni del premier Renzi. Per far sì che alle parole seguano davvero i fatti”.

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