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Economia

Class action contro i "big dei camion": gli autotrasportatori chiedono 104 milioni

Continua a marce serrate la battaglia degli autotrasportatori di CNA contro il "cartello" dei costruttori di camion, che è stata riconosciuta dall'Europa come una pratica distorsiva del mercato

Continua a marce serrate la battaglia degli autotrasportatori di Cna contro il “cartello” dei costruttori di camion, che è stata riconosciuta dall'Europa come una pratica distorsiva del mercato. Nella provincia di Forlì-Cesena sono 1.302 i camion inseriti nell'azione collettiva risarcitoria da Cna Forlì-Cesena, con 296 imprese coinvolte per un valore complessivo di oltre 104 milioni di euro.
 
“Grazie alle sollecitazioni di Cna – spiega Daniele Battistini, presidente di Cna Fita Forlì-Cesena – la Commissione europea ha finalmente pubblicato la decisione con cui ha accertato l’esistenza del cartello dei costruttori di autocarri. Tale documento contiene l’ammissione di colpevolezza da parte delle case costruttrici Man, Mercedes, Iveco, Daf e Volvo/Renault, le quali hanno dichiarato che l’unico scopo delle pratiche collusive era quello di distorcere i prezzi dei camion e il loro normale andamento”. Queste informazioni sono servite allo studio legale che supporta gli associati a Cna, per predisporre e inviare la lettera di diffida per conto delle 2.902 imprese che aderiscono a livello nazionale al primo gruppo dell’azione risarcitoria. “In totale – prosegue Battistini – è stato richiesto un risarcimento di 250 milioni di euro alle case costruttrici, le quali avranno 30 giorni dal ricevimento della diffida per aderire alla procedura di composizione amichevole della controversia. Dato l’interesse che sta riscuotendo la nostra class action, abbiamo deciso di riaprire le adesioni per un secondo gruppo di aziende. Tutti gli acquirenti di camion dal 1997 al 2011 possono ancora partecipare all’azione risarcitoria, aderendo entro il 31 luglio”.
 
Gli interessati possono rivolgersi alle sedi territoriali Cna – Uffici Creaimpresa. Si tratta, perlopiù, di tantissimi artigiani autotrasportatori ma hanno aderito anche molte imprese strutturate, provenienti anche al di fuori del mondo dell’autotrasporto. Imprese che operano nell’ambito dell’edilizia e dell’impiantistica che, nel periodo di vigenza del cartello, hanno acquistato gli autocarri. La class action si basa sul riconoscimento che le principali case produttrici di autocarri avrebbero  fatto “cartello”, concordando tra loro in un aumento dei prezzi ai danni dei loro clienti finali. Si tratta di Daf, Mercedes, Iveco, Man, Volvo, Renault Truck e Scania. Cna Fita si è attivata tempestivamente per promuovere un’azione legale collettiva al fine di far risarcire tutti gli associati coinvolti, con la campagna “Insieme per una giusta causa”. Sono interessati tutti coloro che hanno acquistato, preso in leasing o noleggiato a lungo termine un camion di medie o grandi dimensioni (oltre le 6 tonnellate), immatricolato tra il 1997 e il 2011. Il potenziale risarcimento si aggira intorno al 20% del prezzo del camion. I vantaggi di una azione collettiva sono che essa permette di ridurre i costi. Il meccanismo è quello della class action. Inoltre, non occorre anticipare spese legali.

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