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Insegne in centro a Cesena, Confartigianato: "Serve un'autorizzazione unica"

Ad avanzare le proposte, contenute anche nelle osservazioni al bilancio comunale 2014, il gruppo di presidenza di Confartigianato Cesena composto da Alessandro Naldi, Lorena Fantozzi, Stefano Ruffilli, Ivano Scarpellini

"Per allentare la morsa burocratica e rendere più agevole l'attività di chi fa impresa, è indispensabile semplificare nel Comune di Cesena i regolamenti comunali per le autorizzazioni riguardanti le imprese di vicinato". Ad avanzare le proposte, contenute anche nelle osservazioni al bilancio comunale 2014, il gruppo di presidenza di Confartigianato Cesena composto da Alessandro Naldi, Lorena Fantozzi, Stefano Ruffilli, Ivano Scarpellini.

REGOLAMENTO INSEGNE - Il regolamento comunale prevede l'obbligo nei centri storici di installare le insegne di esercizio solamente all'interno del vano vetrina e non luminose, ma illuminate da una luce esterna all'insegna. Confartigianato chiede di "rivedere completamente il regolamento per insegne: anche in centro storico deve essere possibile installare insegne, pure luminose, all'esterno dell'azienda. Insegne, pannelli, cartelli pubblicitari collocati all'interno del negozio, anche se visibili all'esterno non devono rientrare nella tipologia delle “insegne”, per cui devono essere esentate dal pagamento della tassa". Le ditte del settore edilizia, impiantistica e affini, che non hanno una sede fissa, ma svolgono il lavoro nei cantieri, hanno l'obbligo di installare il loro cartello con i dati dell'azienda nei vari cantieri, dovendo chiedere di volta in volta l'autorizzazione per ogni cantiere. Confartigianato propone di "chiedere un'autorizzazione unica del cartello pubblicitario che si andrà di volta in volta ad installare, in quanto è sempre lo stesso".

REGOLAMENTO OCCUPAZIONE SUOLO PUBBLICO - In centro storico le occupazioni permanenti hanno una durata massima di uno/due anni e devono essere richieste entro 60 giorni dalla scadenza seguendo l'iter del nuovo rilascio, cioè presentando una nuova domanda, con nuova fidejussione. "La nostra richiesta è quella di rendere la durata di tali autorizzazioni a quelle fuori del centro storico (cinque anni) e di prevedere una procedura più snella di rinnovo alla scadenza - viene evidenziato - Confartigianato chiede che siano esentate dal pagamento della Cosap le strutture che servono ad abbellire l'area pertinente al locale, come le fioriere, che di fatto non producono un ricavo all'impresa. Per rivitalizzare il centro storico e favorire la vocazione turistica di Cesena, vanno anche semplificate le procedure per ottenere da parte degli esercizi pubblici e dell'artigianato alimentare e di servizio, i permessi per l'occupazione di suolo pubblico antistante gli esercizi".

CHIOSCHI SU SUOLO PUBBLICO - "La concessione di occupazione del chiosco che viene rilasciata dal Comune deve essere mantenuta valida anche durante la fase di rinnovo (scadenza dell'occupazione ogni 5 anni), e non chiedere il ripristino dell'area perchè è cambiato nel tempo il regolamento - osservano gli artigiani associati -. Va prevista anche per le imprese artigiane la possibilità di inserire tende-tendoni non fissi, che riparano i tavoli dalla pioggia; al momento tale possibilità è prevista solo per i pubblici esercizi".

COMMERCIO DI VICINATO - "Nonostante la legge regionale abbia semplificato la disciplina edilizia, cercando di rendere più semplice il rilascio dell'usabilità per i provvedimenti edilizi assoggettati alla Scia, si registrano molti problemi burocratici nelle attività di avvio-subingresso nei locali vecchi, in quanto il proprietario non riesce a risalire al certificato di agibilità, compromettendo tutte le pratiche di inizio attività - osservano da Confartigianato -. Le ricerche di tali certificati dovrebbero avvenire all'interno dei vari uffici comunali, senza compromettere l'apertura di inizio attività.  Occorre anche più tolleranza nel controllo dell'area di commercio dichiarata dalle imprese edindicata nelle vecchie autorizzazioni. Talora le aree adibite al commercio non corrispondono più a quelle autorizzate o dichiarate, avendo omesso per semplice dimenticanza l'imprenditore di comunicarlo agli uffici comunali. Per questa ragione sono state comminate numerose sanzioni da parte della Polizia Municipale, per diverse migliaia di euro. Un caso esemplare, questo, in cui servirebbe applicare la “diffida amministrativa”, prevista dalla legge regionale, cioè l'invito formale a sanare la posizione irregolare entro un preciso limite di tempo, pena il ricorso alla sanzione".

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