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Confesercenti: "Basta con la burocrazia asfissiante"

"La più grande crisi economica mai conosciuta nella storia recente sta mettendo a dura prova la tenuta del nostro sistema socio-economico". Questa la descrizione di Graziano Gozi

"La più grande crisi economica mai conosciuta nella storia recente sta mettendo a dura prova la tenuta del nostro sistema socio-economico". Questa la descrizione di Graziano Gozi a capo della Confesercenti. "Tale situazione - aggiunge - genera apprensione e difficoltà diffuse nelle imprese del commercio, che, dati alla mano, risulta il settore che attualmente segna le più importanti difficoltà. Il dato della cassa integrazione in deroga mostra un aumento del 1.100% ed i consumi al dettaglio nella nostra provincia –secondo trimestre 2012 su quello 2011- sono diminuiti del 7% nella grande distribuzione e del 10% negli esercizi di vicinato".

"Su questo terreno - scrive - già di per sé complesso e delicato si aggiunge quello di una burocrazia asfissiante. Le imprese commerciali sono oggetto di pressanti controlli di Guardia di Finanza, Azienda Sanitaria Locale, Ispettorato del Lavoro e chi più ne ha più ne metta. Ogni Ente, indiscutibilmente, svolge il proprio compito. Occorre, però, comprendere le ragioni dell’imprenditore, che di mestiere non fa il tecnico alimentarista, né il commercialista o il consulente del lavoro. La professione è vendere un prodotto e gestire la propria attività commerciale. Rispettare le regole è un dovere ma esse non possono richiedere la parte preponderante del tempo dell’imprenditore. Complessivamente, grazie anche ad una campagna mediatica di un certo tipo, l’imprenditore del commercio e turismo viene rappresentato come evasore (uno spot televisivo parlava addirittura di “parassiti”!)".

"Il profittatore e frodatore può esserci,  - conclude - ma la grande maggioranza delle aziende è fatta di gente seria che rispetta le regole. Capita spesso, inoltre, che a fronte di successive verifiche delle contestazioni, si dimostri l’insussistenza dell’addebito. Siamo arrivati a un momento critico, in cui è a rischio la sopravvivenza di molte imprese poiché non hanno più marginalità. La competizione in campo commerciale ha fatto fortemente leva sul prezzo. Ora, con l’aumento dei costi e la diminuzione dei fatturati, in particolare chi non ha la proprietà della struttura su cui lavora ma è in affitto, molto difficilmente raggiunge un soddisfacente equilibrio economico. A questo si aggiunge un problematico rapporto con l’accesso al credito. Per questi motivi sarebbe quanto mai opportuno ci fosse, da parte di tutti gli organi di controllo, una maggiore sensibilità e un rispetto particolare verso il lavoro giornaliero degli operatori di un settore che sta già soffrendo abbastanza e che resiste, con la consapevolezza di essere un pilastro dell’economia del Paese".
 

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