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Neve e bufera sull'Anas, artigiani duri: "Incapacità dei gestori della rete stradale"

"Cna Fita - continua - si domanda se la chiusura delle autostrade a decine di chilometri dall'emergenza neve sia la soluzione più opportuna"

Sulla lunga chiusura per neve di un tratto di almeno 50 chilometri di E45 dice la sua anche Cna Fita. Daniele Battistini, presidente Cna Fita Forlì-Cesena, parla di "evidente e conclamata incapacità di Anas e Autostrade per L’Italia di gestire situazioni di maltempo previste, mentre nel resto d'Europa vengono gestite con professionalità". "E così - aggiunge - le arterie più care d’Europa trasformano l’emergenza in un appuntamento tristemente ricorrente per cui, dopo avere incassato, come a ogni gennaio, aumenti per i pedaggi, ai primi fiocchi di neve chiudono l’accesso alle autostrade bloccando di fatto l’operatività di migliaia di imprese di autotrasporto e con loro l’economia del Paese".

"E ovviamente anche nel nostro territorio, dove le criticità si sono avute al casello di Cesena Nord e sulla E45, inspiegabilmente chiusi, si sono verificati notevoli problemi alla circolazione con autocarri che non potendo imboccare l’autostrada o la E45 creavano ritardi alla circolazione sulla viabilità ordinaria - prosegue Battistini -. Particolarmente evidente la situazione di mancato o insufficiente spazzamento della neve sulla E45, soprattutto da Mercato Saraceno a Verghereto, affidato da Anas con le solite logiche del massimo ribasso evidentemente ad operatori non propriamente “addetti ai lavori”".

"Cna Fita - continua - si domanda se la chiusura delle autostrade a decine di chilometri dall'emergenza neve sia la soluzione più opportuna, se ogni anno i gestori delle strade e autostrade, soprattutto in situazioni lontane dalla vera emergenza, debbano sempre scegliere la soluzione più semplice, ovvero chiudere le strade, anche a fronte di situazioni che non sono assolutamente di emergenza".

"È intollerabile che nel nostro Paese non si riesca a garantire la libera circolazione delle merci e delle persone, a fronte di nevicate largamente previste e gestibili, anche perché le soluzioni per garantire la circolazione ci sono e vanno applicate - prosegue -. La manutenzione preventiva, la pulizia costante della neve dal manto stradale, la salatura, la verifica delle dotazioni degli autocarri permetterebbero alle imprese di autotrasporto di svolgere il loro lavoro e di non perdere tempo e soldi fermi di fronte ai caselli chiusi".

Sulla stessa linea Confartigianato Trasporti cesenate: "Inoltre - dice il presidente Valerio Cangini - da questa esperienza, occorre trarre insegnamento, in quanto e' necessario coinvolgere preventivamente le associazioni di categoria per informare puntualmente le imprese di autotrasporto e limitare al minimo i disagi. Confartigianato Trasporti di Cesena si è mossa subito per il ripristino della circolazione E45 inviando una lettera alla Prefettura, chiedendo a nome delle imprese di autotrasporto di intervenire contro i divieti di circolazione sull’ex E45 imposti in “diretta” all’entrata degli innesti su tratte non interessate da precipitazioni di carattere nevoso eccezionali e che possono comportare il blocco della circolazione".

Continua Cangini: "Quello che serve alla E45 è che venga tenuta libera per tutti facendo la normale pulizia dalla neve, in quanto questo servizio viene regolarmente appaltato ed è possibile organizzarlo con sufficiente previsione. Inoltre sul divieto imposto ai veicoli pesanti, dovrebbe comunque prevedere la libera circolazione dei veicoli isolati al di là se sono a due o tre assi, dato che gli stessi sono dotati delle attrezzature previste dal codice della strada e cioè catene o pneumatici termici e quant’altro di necessario. Sempre in casi malaugurati di divieti è opportuno verificare la destinazione dell’autotrasportatore e quando questo, per operazioni di carico, scarico o di arrivo in azienda, avviene prima dell’area assolutamente vietata sempre a causa di eccezionali nevicate, la circolazione deve essere consentita per limitare i danni ed evitare che le persone si trovino abbandonate al freddo ed al gelo in mezzo alla strada o in piazzali senza alcun tipo di servizio".

"Confartigianato Trasporti - prosegue Cangini -  già negli scorsi anni ha rappresentato queste difficoltà per le persone, gli imprenditori e la committenza ricercando nella massima condivisione, soluzioni che non penalizzino quanti sono chiamati a lavorare anche per servire i cittadini. Ciò vale ancora di più per quanti trasportano derrate alimentari, prodotti petroliferi per i rifornimenti e per il riscaldamento anche alle forze dell’Ordine ed agli ospedali. L’iniziativa di chiudere il traffico sulla rete stradale italiana lede i principi, garantiti dalla costituzione art. 16 e 41, di libertà della circolazione e di concorrenza, danneggiando inevitabilmente il diritto delle aziende di trasporto di svolgere liberamente la loro attività con conseguente danno alla libertà d’iniziativa imprenditoriale garantita dall’ordinamento anche nei confronto degli enti pubblici.  I poteri prefettizi devono conformarsi ai principi costituzionali che impongono la proporzionalità e la ragionevolezza dell’azione amministrativa, in questo caso violati a causa della forzata deviazione del traffico pesante su percorsi stradali maggiormente esposti al rischio di blocco del traffico a causa del maltempo".

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