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Caro rifiuti, la Cgil: "Preoccupazione per i continui aumenti"

La segreteria della Cgil evidenzia come gli aumenti "avvengono in mancanza di una chiara politica ed impegno unitario sul territorio su aspetti di grande importanza per la gestione delle politiche tariffarie dei rifiuti"

La Cgil manifesta "preoccupazione per i continui aumenti delle tariffe Tari". "Contrariamente a quanto è avvenuto sulla impostazione dei bilanci 2017, che ha visto un confronto con i Comuni complessivamente positivo, sulla determinazione delle tariffe della Tari non si è sviluppato con le organizzazioni sindacali un vero confronto", osserva il sindacato. La segreteria della Cgil evidenzia come gli aumenti "avvengono in mancanza di una chiara politica ed impegno unitario sul territorio su aspetti di grande importanza per la gestione delle politiche tariffarie dei rifiuti in un quadro che invece appare contraddittorio e confuso, anche rispetto agli stessi rapporti con Atersir che è l’agenzia regionale che si occupa del servizio idrico integrato e del servizio di gestione dei rifiuti urbani ed assimilati, cui partecipano i comuni e le provincie della regione".

"Da tempo come organizzazioni sindacali abbiamo fatto richieste precise alle amministrazioni comunali - prosegue la Cgil -. Da tempo abbiamo chiesto la reinternalizzazione della gestione della banca dati degli immobili, banca dati prima gestita da Hera, per mettere mano ad una situazione che non era più sostenibile. Altissimi livelli di insoluti che in alcuni Comuni arrivavano e ancora arrivano ancora al 20 %, evasione ed elusione non sempre dovuta alle oggettive difficoltà indotte dalla crisi economica o prodotta “in buona fede”, dati catastali e metrature utilizzate per il calcolo della tariffa ,in molti comuni, non aggiornate. Con l’obbligo di copertura del 100% dei costi del servizio, gli insoluti sono stati tutti pagati con aumenti tariffari da parte di chi  ha sempre corrisposto tutto il dovuto. Diversi Comuni sono partiti per tempo nella gestione della banca dati ed hanno ottenuto risultati. Infatti con il recupero degli insoluti c’è anche chi ha potuto abbassare i costi".

"Chiediamo poi di passare, anche per la funzione tributi , ad una gestione associata a livello di Unione dei Comuni. I piccoli comuni, da soli, senza il personale necessario, fanno fatica a programmare politiche antievasione e gestione efficace della banche dati - proseguono dalla Cgil -. Chiediamo poi una accelerazione nel passaggio alla tariffa puntuale, cioè la tariffa collegata alla reale produzione dei rifiuti, contemporaneamente prevedendo nei regolamenti interventi per le fasce di disagio socio economico, con sconti per le famiglie o gli anziani soli attraverso l’Isee, come avviene già per gas, acqua o per l’energia elettrica. Tutto ciò va affrontato  alla vigilia di un delicato passaggio, come è quello relativo al bando di gara per l’assegnazione della gestione del servizio rifuiti.

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