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Sabato, 20 Aprile 2024
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Caro carburanti, continua la corsa all'insù: l'effetto a valanga arriva fino al carrello della spesa

“L’impatto dell’impennata dei costi per l’insieme delle aziende agricole – precisa Massimiliano Bernabini, presidente di Coldiretti Forlì-Cesena - supera i 9 miliardi di euro"

Con la crisi globale degli approvvigionamenti di cibo scatenata dalla guerra in Ucraina che sconvolge i mercati mondiali, arriva il primo patto tra agricoltura e mondo del credito per finanziare la crescita sostenibile, incentivare l’imprenditoria giovanile e promuovere il Made in Italy con le sue filiere. L’iniziativa vede impegnate la Coldiretti, la più grande organizzazione agricola d’Italia e d’Europa, e Intesa Sanpaolo, il primo gruppo bancario italiano, che attiveranno un’innovativa collaborazione per aiutare le imprese agricole e agroalimentari a cogliere le opportunità offerte dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), e sostenere l’impegno del Governo a sfruttare al meglio i fondi europei. 

L’appuntamento è per giovedì alle 11 nella Sala delle Statue del Centro Congressi Palazzo Rospigliosi, sede della Coldiretti, in via XXIV Maggio 43 a Roma.  Ad illustrare i contenuti dell’accordo saranno il presidente della Coldiretti Ettore Prandini e il Responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, Stefano Barrese, assieme a rappresentanti delle istituzioni e del mondo economico. "In un Paese come l’Italia dove l’85% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada l’aumento dei prezzi di benzina e gasolio ha un effetto valanga sui costi delle imprese e sulla spesa di consumatori con il rischio di alimentare psicosi, accaparramenti e speculazioni", argomenta la Coldiretti in riferimento al balzo record del costo dei carburanti dalla benzina al gasolio con effetti che si estendono all’intera filiera agroalimentare, dai campi all’industria di trasformazione fino alla conservazione e alla distribuzione per arrivare al carrello della spesa delle famiglie.

"Una corsa dei carburanti che – sottolinea la Coldiretti – trascina gli alimentari sugli scaffali cresciuti in media del 7,1% per effetto di aumenti generalizzati di tutti i prodotti a partire dagli oli alimentari di semi (+70,2%) al burro (+22,6%) fino alla pasta (+16,6%). Se i prezzi per le famiglie si impennano, l’aumento dei costi colpisce duramente – precisa la Coldiretti – l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove – continua la Coldiretti – più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione, secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio. “L’impatto dell’impennata dei costi per l’insieme delle aziende agricole – precisa Massimiliano Bernabini, presidente di Coldiretti Forlì-Cesena - supera i 9 miliardi di euro".

"Le imprese italiane devono inoltre affrontare un pesante deficit logistico per la carenza di infrastrutture per il trasporto merci con un gap di competitività che penalizza il sistema economico nazionale rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea - prosegue -. In Italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 euro/ chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro, ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est come la Lettonia, la Romania o la Polonia secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga (www.divulgastudi.it)".

"Si tratta di un aggravio per gli operatori economici italiani superiore dell’11% rispetto alla media europea - afferma Alessandro Corsini Direttore di Coldiretti Forlì-Cesena - e ostacola lo sviluppo del potenziale economico del Paese, in particolare per i settori per i quali il sistema della logistica risulta cruciale, come nel caso del sistema agroalimentare nazionale, punta di eccellenza dell’export Made in Italy". "In tale ottica il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) può essere determinante per agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo", conclude il presidente della Coldiretti Forlì-Cesena nel sottolineare “l’importanza di dotare il paese di una riserva energetica sostenibile puntando sulla filiera del biometano agricolo da fonti rinnovabili con l’obiettivo di arrivare a rappresentare il 10% del fabbisogno della rete del gas nazionale”.

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