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Caos in Unindustria, il primo round sulla società di servizi se lo aggiudicano i commissari

Il Tribunale delle imprese di Bologna dà ragione, per quanto riguarda i provvedimenti cautelari, ai commissari attualmente alla guida di Unindustria

Il Tribunale delle imprese di Bologna dà ragione, per quanto riguarda i provvedimenti cautelari, ai commissari attualmente alla guida di Unindustria Forlì-Cesena, inviati da Confindustria nazionale. Si tratta di un primo round di un'aspra battaglia legale che è stata portata in modo articolato, in base alla delibera impugnata, ai tribunali di Forlì, Bologna e Roma. Tutto questo dopo una polemica da toni molto accesi e due assemblee che hanno portato a due dirigenze, che non si riconoscono reciprocamente: quella del reggente Floriano Botta, mandato da Roma, e quella dei “ribelli” facente capo all'espulso Stefano Minghetti. Entrambe le parti possono contare sull'appoggio di numerosi imprenditori, con una situazione dell'associazione all'incirca spezzata a metà.

Dall'ufficio stampa dei commissari arriva la notizia che “con ordinanza dello scorso lunedì 11 giugno il Tribunale di Bologna ha respinto il ricorso promosso da Italo Carfagnini e Vittorio Croci con il quale veniva richiesto di inibire al delegato alla rappresentanza legale di Unindustria Forlì Cesena, Floriano Botta, di richiedere la convocazione dell'assemblea di Assoservizi S.r.l. per procedere al rinnovo delle cariche sociali, in attuazione di quanto previsto nella delibera del Collegio speciale dei Probiviri confederali del 26 gennaio 2018”. La battaglia legale a Bologna si disputa sulla società di servizi dell'Associazione industriali di Forlì-Cesena, quella che – per altro – conserva buona parte delle liquidità e dei beni immobili. I commissari, disconoscendo la vecchia dirigenza, chiedevano di poter sostituire i vertici di Assoservizi, ma questi hanno chiesto un provvedimento inibitorio, contestando la legittimità della rappresentanza legale di Botta. 

L'ordinanza del Giudice respinge il ricorso e condanna i ricorrenti al rimborso delle spese legali “evidenziando come non esistano i presupposti per il rilascio di un provvedimento cautelare”. Continua la nota: “In primo luogo, Il Giudice non ha ritenuto sussistente il "periculum in mora". In sostanza, nell'iniziativa del Delegato Botta, il Giudice non ha ravvisato alcuna carica lesiva che possa, in qualche modo, generare danni irreversibili, tale da rendere necessario un immediato stop in sede giudiziaria. In particolare - con una conclusione molto indicativa - il Giudice ha evidenziato che l'asserita "abusiva" occupazione di Assoservizi da parte di Confindustria nazionale per il tramite del socio di maggioranza Unindustria Forlì Cesena, la nomina di amministratori espressione di Confindustria ostili ai ricorrenti e alla precedente governance di Unindustria Forlì Cesena, costi ed oneri aggiuntivi e discredito per i revocati amministratori di Unindustria Forlì Cesena siano tutti temi di "pericolosità" prospettati ed argomentati in maniera generica, apodittica, come accadimenti eventuali e meramente potenziali”.

Ed ancora: “Ancorché impugnate dagli stessi ricorrenti, le due delibere del 18 e del 26 gennaio 2018 del Collegio speciale dei Probiviri confederali sono attualmente valide di efficaci e - nella valutazione dello stesso Giudice - non presentano vizi invalidanti o inficianti la loro formale legittimità.  Molto rilevante la conclusione del Giudice che ritiene che il Collegio speciale dei Probiviri di Confindustria abbia effettuato una corretta applicazione di norme statutarie e regolamentari, la cui lettura ed esegesi autorizza a sostenere una superiorità gerarchica delle fonti normative confederali attributive di poteri di vigilanza e disciplinari a specifici organi di Confindustria tra i quali anche il Collegio speciale. Per il Giudice i ricorrenti non hanno fornito alcuna prova che tali poteri siano stati esercitati in maniera abusiva e scorretta, introducendo così un elemento di chiarezza molto dirimente su un punto fondamentale della complessa vicenda di questi mesi”.

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