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Economia

Camera di commercio, lite sul nome di Battistini. Ma alla fine prevale col 'no' della Confcommercio

"Tra i gruppi dirigenti di Cna e Confartigianato di Forlì, Cesena e Rimini non ci sono figure apicali che siano in grado, con le giuste  competenza, di assolvere a ruolo di presidente?"

E' un quadro che invece di ricomporsi in un'unità va sempre di più verso la frantumazione quello che dovrebbe portare alla scelta del nuovo presidente della Camera di Commercio, industria, agricoltura e artigianato per le province di Forlì-Cesena e Rimini. Gli “elettori” in questo caso sono le organizzazioni delle rappresentanze economiche: si va dagli industriali di Confindustria al vasto mondo dell'artigianato con Cna e Confartigianato, fino alla piccola imprenditoria del commercio diffuso (Confesercenti e Confcommercio), passando per gli agricoltori e il grande mondo della cooperazione e altri settori. Un mosaico complesso, visto i tanti attori in campo, le “alleanze” storiche e le affinità politiche e culturali dei rispettivi mondi di provenienza. A complicare tutto anche gli equilibri territoriali, visto che alla Camera di Commercio – che si chiama solo nominalmente 'della Romagna' dato che manca il territorio di Ravenna – devono trovare spazio tanto Forlì con la sua vocazione industriale, quanto Rimini con la sua vocazione turistica e dei servizi, passando per Cesena.

Scontro in atto, i nomi sul tappeto

Si va verso l'epilogo finale dello scontro in atto da mesi, a cui si giunge in modo quasi opposto dal punto di partenza. Infatti, era  condiviso che la presidenza dovesse essere questa volta appannaggio di un cesenate, dopo la lunga presidenza del forlivese Alberto Zambianchi, intervallata  dal riminese Fabrizio Moretti. Allo stesso modo il punto di partenza vedeva una generale intesa sull'assegnare la massima carica al mondo del commercio, che rappresenta specialmente la piccola e media impresa. E invece proprio la Confcommercio pare che uscirà da questa bagarre in minoranza, se si andrà ad una conta di un voto a maggioranza per evitare lo spettro del commissariamento. Il nome che pare prevalere è alla fine quello di Carlo Battistini, ex vicesindaco di Cesena, braccio destro dell'allora sindaco Paolo Lucchi che nel frattempo è diventato amministratore delegato di Federcoop, quindi in area Legacoop. In un comunicato di Confesercercenti, Confartigianato e Cna, infatti, riuniti nel tavolo della piccola e media impresa (una sorta di "patto di sindacato" tra artigiani e commercianti), definiscono Battistini "il candidato del tavolo" e di fatto chiudendo i giochi.

All'inizio di questo percorso il mondo del commercio aveva espresso le candidature di Augusto Patrignani (presidente di Confcommercio Cesena e presidente fino a pochi mesi fa del Cesena calcio), Giancarlo Corzani, direttore di Confesercenti Forlì, mentre ad un certo punto era circolato anche il nome del riminese Gianni Indino, presidente di Confcommercio Rimini, come soluzione che mettesse a tacere celate rivalità tra Patrignani e Corzani. Ribadisce, invece, il suo no a Battistini, la Confcommercio di Forlì, per bocca del presidente Roberto Vignatelli e del direttore Alberto Zattini.

Confcommercio, frattura con gli altri

Confcommercio Forlì con una nota, spiega, quelli che definisce “i motivi reali che hanno portato  alla  frattura che si è creata con le altre  organizzazioni”. Giovedì pomeriggio, infatti, l'organizzazione dei commercianti ha lasciato il tavolo convocato a Cesena per risolvere il nodo della presidenza della Camera di Commercio. “Fin dall’inizio della procedura di rinnovo degli Organi Camerali, il 'tavolo della piccola e media impresa' (rappresentato da Cna, Confartigianato, Confesercenti e Confcommercio)  ha iniziato a dialogare con l’obiettivo dichiarato di raggiungere un accordo  sulla presidenza,  passando anche per la condivisione del programma – spiega la nota  -. Una delle prerogative che abbiamo sempre sostenuto, senza pregiudiziali, è  stata quella di portare alla presidenza della Camera di Commercio un rappresentante del settore Commercio”.

Il mondo del commercio ha quindi avanzato due candidature: di espressione Confcommercio Augusto Patrignani e di espressione Confesercenti Giancarlo Corzani. I commercianti, infatti, non sarebbero riusciti a convergere su un'unica e più autorevole candidatura. Per la nota “figure queste che per curriculum personale e professionale hanno certamente tutte le attitudini richieste per assolvere adeguatamente  alle funzioni di presidente. Fin dall’inizio le associazioni del commercio, Confcommercio e Confesercenti, hanno chiesto al tavolo di esprimersi sulle due candidature, scegliendone una”. Tuttavia questo avrebbe aperto un varco per una terza candidatura, quella appunto di Battistini, sostenuta dagli artigiani ma appunto non dai commercianti, in particolare quelli di Confcommercio. Attaccano Vignatelli e Zattini: “le associazioni dell’Artigianato si sono rifiutate sempre di fare tale scelta tra Patrignani e Corzani. Dopo una lunga fase di stallo la novità introdotta dalle associazioni dell’Artigianato è stata l’ufficializzazione di Carlo Battistini quale rappresentante della piccola e media impresa. I nostri interventi di dissenso, anche a mezzo stampa,  non sono mai stati  nei confronti della persona,  per la quale Ascom Forlì nutre una profonda e datata stima, ma nei confronti della scelta fatta al di fuori del Sistema della piccola e media impresa”.

“Battistini non rappresenta gli artigiani”

Ed ancora la nota della Confcommercio Forlì: “Al tavolo abbiamo avanzato una solo richiesta, irrinunciabile:  il presidente dovrà essere, a nostro giudizio,  un rappresentante della piccola e media impresa, se possibile del settore commercio. Chiaramente avremmo accettato la candidatura di un rappresentante espressione  delle associazioni artigiane (dal presidente al direttore),  ipotesi questa che sicuramente ci avrebbe portato ad una serena valutazione che si poteva concludere  con un voto di maggioranza del tavolo stesso”.

E proseguono: “Confcommercio e Confesercenti hanno  rispettivamente indicato un candidato che è stato scelto tra un gruppo di  dirigenti che per competenze e capacità potevano candidarsi. Tra i gruppi dirigenti di Cna e Confartigianato di Forlì, Cesena e Rimini non ci sono figure apicali che siano in grado, con le giuste  competenza, di assolvere a ruolo di presidente? In questo contesto difficilmente, come Confcommercio Forlì, riusciremo ad accettare questa mortificazione della piccola e media impresa e solamente dopo un confronto con le Confcommercio di Cesena e Rimini, saremo nelle condizioni di poter esprimere la decisione finale”.

La voce degli altri: "Avanti con Battistini"

Diversa la posizione delle altre associazioni maggiormente influenti per la nomina del presidente della Camera di Commercio. In una loro nota congiunta Confesercenti di Forlì, Cesena e Rimini, Confartigianato Forlì, Cesena e Rimini ed infine Cna Forlì-Cesena e Cna - Rimini sostengono infatti che "le notizie apparse soffrono una visione parziale delle dinamiche legate al rinnovo degli organismi camerali. In queste settimane si è molto lavorato per definire un patto associativo che al di la dei numeri sulla rappresentanza sia inclusivo di tutti i settori e equilibrato dal punto di vista territoriale. Ci si è concentrati nella ricerca della condivisione con tutti i settori su di un progetto di sviluppo del ruolo e delle attività della Camera a servizio delle imprese e del territorio incrementando la capacità di essere un  luogo di elaborazione di idee, proposte e progetti fra i vari soggetti della rappresentanza".

Per cui l'annuncio che si andrà avanti col nome di Carlo Battistini: "Il tavolo della piccola impresa  del commercio, artigianato e pmi ha condiviso il progetto strategico per la Camera di commercio e ricercato una unitarietà sulla governance a partire dal candidato alla presidenza. Nell’ultimo incontro, sia pure nel rispetto delle differenze e con grande spirito di responsabilità, Confesercenti, Cna e Confartigianato, si sono democraticamente espresse ed è emersa la candidatura di Carlo Battistini, che da ora è il candidato del tavolo.
Rispettando le posizioni di dissenso espresse da Confcommercio e pur essendo fino all’ultimo aperti nella ricerca di accordi per una governance inclusiva nell’interesse delle imprese e del territorio, continueremo il percorso avviato di confronto con tutti i settori per arrivare nei tempi e nelle modalità stabilite dalla legge alla rinnovo degli organismi camerali".

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