Buona la tenuta degli agenti di commercio: "Ma va garantito il diritto alla provvigione anche per gli ordini chiusi online"

Prosegue la attività di Fnaarc Confcommercio, il sindacato degli agenti rappresentanti di commercio, a capo della quale a livello nazionale è stato rieletto Alberto Petranzan. Nel Cesenate e in Provincia le attività sono stazionarie, con l'ingresso nel settore di forze nuove e un ringiovanimento della categoria.

 “Viviamo un momento di grande incertezza economica – rimarca il presidente cesenate e di Forlì-Cesena Augusto Patrignani  – ma come durante i mesi più difficili della pandemia gli agenti e rappresentanti di commercio non si sono risparmiati per sostenere con il loro impegno l’attività delle tante medie e piccole imprese del nostro Paese e del nostro territorio, siamo pronti anche in questa fase a dare il nostro contributo. Fnaarc è il punto di riferimento della categoria. Dobbiamo dialogare con le aziende mandanti per affrontare e superare insieme le difficoltà del mercato”.  Primo punto di questo dialogo è il rinnovo degli accordi economici collettivi con le associazioni d’impresa, “per ridisegnare e valorizzare la figura dell’agente di commercio che, nel tempo, si è costantemente aggiornata”. 

In Italia gli agenti e rappresentanti di commercio sono oltre 211mila, in calo rispetto al 2019, l’anno pre-Covid, quando erano 224mila, ma con un ruolo che si mantiene centrale per l’economia perché attraverso di essi si intermedia il 70% del Pil.  Nel territorio cesenate e provinciale sono in buona tenuta. Grande attenzione, quindi, da parte di Fnaarc all’evoluzione della professione: “con la crescita dell’e-commerce – mette in luce Patrignani – dev’essere garantito il diritto delle provvigioni per gli ordini comunque effettuati dall’agente e chiusi online. Ed occorre anche una migliore regolamentazione per le tante attività accessorie richieste agli agenti e rappresentanti di commercio nello svolgimento del loro lavoro di promozione”. Altro capitolo importante è il fisco. Fnaarc punta all’innalzamento del tetto del regime forfettario e chiede al nuovo Governo e al Parlamento un’interlocuzione con l’obiettivo di adeguare finalmente il tetto di deducibilità dell’auto: “I valori sono fermi ormai da troppi anni. L’automobile è uno strumento fondamentale per gli agenti e rappresentanti di commercio, un vero e proprio secondo ufficio – conclude il presidente cesenate e provinciale di  Fnaarc Patrignani – visto che ogni anno percorriamo mediamente con l’auto 60mila chilometri”.