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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Bollette dell’energia elettrica più care: "A farne le spese sono i soliti noti"

“Ancora una volta - evidenziano da Confartigianato - viene chiesto ai più deboli di sostenere costi aggiuntivi per favorire le aziende energivore e chi non paga le bollette"

Bollette dell’energia elettrica più care nel 2018. Si tratta di "forti aumenti - lamenta il Gruppo di Presidenza Confartigianato Federimpresa Cesena formato da Marcello Grassi, Lorena Fantozzi e Stefano Ruffilli - dovuti, da un lato, alle agevolazioni concesse alle aziende energivore, dall’altro dalla decisione deliberata dall’autorità per l’energia e il gas di ripartire fra tutti gli utenti gli oneri generali non pagati dai consumatori morosi. E alla fine a pagare sono i soliti noti e, fra questi, le piccole imprese ancora vessate

“Ancora una volta - aggiungono da Confartigianato - viene chiesto ai più deboli di sostenere costi aggiuntivi per favorire le aziende energivore e chi non paga le bollette. Mentre si dichiara di volere essere al fianco delle piccole imprese e delle famiglie nei fatti le decisioni confermano una linea vessatoria nei loro confronti. Analizzando un campione di piccole imprese, con forniture in media tensione e consumi inferiori al milione di kWh/anno, per capire l’incidenza degli oneri di sistema a seguito della riforma, si riscontrano aumenti che variano da 1.288 euro a 6.518 euro, ovviamente legati ai consumi e alle ore lavoro. L’aumento degli oneri generali rispetto al 2017, sarà mediamente del 27,4%; con un aumento medio delle bollette del 8,9%".

"Analizzando un campione di aziende con fornitura in bassa tensione per la maggioranza gli oneri aumentano con percentuali importanti (in un caso del 67%), in qualche caso i costi diminuiscono (nel caso migliore del 10,5%) e in un solo caso rimangono invariati rispetto al 2017. A ciò si aggiunge - mette in luce il Gruppo di Presidenza di Confartigianato Federimpresa Cesena - la decisione di fare pagare a tutti gli oneri generali di sistema non pagati dai morosi: si tratta del recupero di circa 200 milioni di euro “scaricando” i costi su chi è in regola con i pagamenti. Dove sta scritto nel contratto con il fornitore che si devono pagare le morosità degli altri? Questa imposizione è grave e per nulla rispettoso dei cittadini, imprenditori o famiglie che siano. Come Confartigianato stiamo facendo pressioni affinché venga annullata questa disposizione ingiusta".

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