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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Bilancio 2016 del Comune, le riflessioni delle associazioni di categoria

"Confartigianato, Cna, Confesercenti e Confcommercio cesenati, approvano l’intendimento del Comune di Cesena di anticipare l’approvazione del Bilancio di previsione 2016, in tempo utile (entro il 31-12) per garantire il funzionamento della macchina comunale"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

Confartigianato, Cna, Confesercenti e Confcommercio cesenati, approvano l’intendimento del Comune di Cesena di anticipare l’approvazione del Bilancio di previsione 2016, in tempo utile (entro il 31-12) per garantire il funzionamento della macchina comunale, già a partire dal prossimo gennaio. Seppur il bilancio approvato non potrà tener integralmente conto del dibattito parlamentare in corso sulla Legge di Stabilità 2016, vi sarà infatti nei primi mesi del 2016, l’occasione per apportare le necessarie modifiche al Bilancio di previsione (vedi ad esempio l’ipotesi di esclusione Tasi sulla casa di residenza). Un ulteriore apprezzamento che si esprime, riguarda il metodo di confronto sulle politiche di bilancio che il Comune di Cesena, ha operato assieme agli altri Comuni del Comprensorio Cesenate in una logica di area vasta, incontrando in plenaria le parti sociali lo scorso 5 ottobre.

L’auspicio è che tale orientamento diventi metodo, in quanto, seppur, le scriventi non si illudono sulle capacità di operare l’allineamento delle politiche fiscali dei singoli Comuni a causa delle singole specificità, molto invece può essere fatto nell’opera di semplificazione dei regolamenti e dei procedimenti, per conseguire l’armonizzazione e l’omogeneizzazione delle regole. Basti pensare alle diverse scadenze di pagamento dei tributi locali esistenti, ai diversi metodi di accesso ai servizi, alle diverse regole per beneficiare di agevolazioni tributarie etc.. Spesso sono questi orpelli, che fanno arrabbiare i contribuenti, rispetto anche al livello di pressione fiscale, che dal Governo centrale si è trasferito negli ultimi anni ai Governi locali, per migliorare il risanamento della finanza pubblica, e non limitare i servizi nelle comunità locali. La logica di condividere politiche d’area vasta, ci convince, tanto più in momento delicato del riordino istituzionale in atto, dove occorre capacità di visione per orientare lo sviluppo e la modernizzazione delle comunità del nostro territorio , in una prospettiva romagnola che si sappia confrontare ad armi pari con gli altri territori, e possibilmente cooperare e trarre vantaggio competitivo. A questo proposito le scriventi si impegnano in tempi brevi a trasmettere agli altri Sindaci, una specifica sollecitazione per condividere il metodo di confronto.

Prima di evidenziare alcune proposte, preme alle scriventi rilevare come vi siano le condizioni per un cambio di paradigma, che non solo gli ultimi indicatori economici confermano nel nostro paese (aumento di produzione industriale, di PIL, export,dei consumi, dinamica dei mutui e del mercato immobiliare,etc.), ma che anche la nuova Legge di Stabilità in discussione in parlamento, tenta di cogliere. Lo stesso presidente dell’ANCI, Piero Fassino, ha evidenziato che dopo anni di crisi e di politiche restrittive, la manovra in discussione, non si affida più solo al contenimento della spesa, ma punta su misure “espansive” che stimolino gli investimenti, sostengano la domanda e il potere d’acquisto, dinamizzino il mercato del lavoro. Per la prima volta dal 2007 ad oggi, la legge di Stabilità presentata dal Governo, non è fondata su riduzione di risorse e tagli ai Comuni. Ciò non era scontato e non è tuttora così per altri Enti Pubblici (Provincie, Regioni). Ma l’orientamento più importante che anche le Associazioni dell’Artigianato e del Commercio, intendono rimarcare, in quanto da anni nel confronto con il Governo Centrale lo sostengono, è il superamento del Patto di Stabilità.

Superamento, che se sarà confermato nell’approvazione parlamentare della Legge di Stabilità, consentirà a quei Comuni che hanno perseguito negli ultimi anni politiche virtuose, di poter destinare parte degli avanzi detenuti (residui passivi) per sbloccare investimenti già finanziati e cantierabili, ma bloccati dal principio di competenza mista che obbliga i Comuni a non superare determinate soglie di saldo-obiettivo. Questo aspetto rappresenta una delle più importanti novità per il prossimo futuro, in quanto per il Comune di Cesena, significherebbe, come è emerso dalle anticipazioni fornite, far ripartire lavori nel nostro territorio per svariati milioni di Euro. Più appalti di opere significa avere più lavoro, più lavoro alimenta più consumi e quindi quella spirale virtuosa a cui tutti aspirano per poter rimettere in moto la nostra economia.


A proposito degli appalti, come sempre rimarcato nelle occasioni di confronto, si ribadisce la necessità di continuare a perseguire, nel rispetto delle leggi, gare che tengano conto delle imprese del territorio, soprattutto quando si può operare l’affidamento diretto e/o la procedura negoziata. Per quanto riguarda invece le gare bandite con il criterio dell’offerta tecnicamente vantaggiosa, si auspica non solo che vengano bandite le gare, ma anche “affidate” con questo criterio. Per poter garantire ed accompagnare la legge di stabilità 2016 anche nei territori, ed inaugurare una nuova stagione di sviluppo, si avanzano le seguenti osservazioni e proposte, che coniugano sobrietà e rigore nella spesa, equità nella tassazione e massima attenzione al lavoro.
Accesso al credito Andrebbe ricostituito il fondo destinato ai consorzi fidi, da sempre riconosciuti come strumento indispensabile per favorire l’accesso al credito agevolato e ancora di più oggi, in concomitanza con gli effetti di una crisi alla quale il mondo creditizio non sempre da risposte puntuali, sia per gli investimenti che per la liquidità.

Tassazione e fiscalità locale.
Da un’indagine di un centro-studi associativo emerge che negli ultimi tempi il Governo centrale ha operato tagli fiscali pari a 8,3 Mld sulle famiglie e 7,1 Mld per le Imprese. La stragrande maggioranza dei tagli per le imprese riguardano l’IRAP (4,3 Mld) e gli sgravi contributivi per le nuove assunzioni a tempo indeterminato (3,9 Mld). Nell’evidenziare che i vantaggi dei tagli alle imprese, coinvolgono solo marginalmente  le micro e le piccole aziende, si propone di avere un particolare occhio di riguardo nel bilancio del Comune, per questo segmento imprenditoriale, che diversamente non potrebbe usufruire di pari opportunità competitive.
La proposta è quella di continuare decisamente nella riduzione della tassazione IMU sugli immobili strumentali d’impresa, dopo il primo segnale d’inversione di tendenza operato nel bilancio del 2015, seppur assolutamente insufficiente rispetto alle attese delle categorie ed imprese interessate, alla luce anche delle diverse scelte di tassazione più contenuta, che alcuni Comuni del comprensorio cesenate hanno fatto.
Inoltre è necessario tenere conto anche degli indicatori di tassazione degli immobili produttivi, che nella ns. Provincia sono più alti rispetto alle medie nazionali e  regionali:
IMU-TASI A LIVELLO NAZIONALE – MEDIA ALIQUOTA 10,00/1000
IMU-TASI A LIVELLO REGIONALE – MEDIA ALIQUOTA 9,90/1000
IMU-TASI A LIVELLO PROVINCIALE – MEDIA ALIQUOTA 10,26/1000

La seconda richiesta è quella di rivedere, abolendola, la tassa di occupazione di suolo pubblico, se non altro almeno per gli esercizi situati nel centro storico, alla luce delle difficoltà che incontrano nell’attrarre utenza. I lavori per la riqualificazione di Piazza della libertà, e la mancanza nelle adiacenze di un parcheggio identitario del centro storico, stanno mettendo infatti, in grande difficoltà alcuni esercizi, tra cui ben 3 edicole.
Semplificazioni-Lotta alla burocrazia Sulla necessità di definire regole Comuni nei vari ambiti di gestione economica, edilizia e fiscale che impattano con il lavoro e con il ruolo delle imprese, già abbiamo detto.

Varianti d'uso
Si evidenzia un problema riguardante le richieste di mutamento d’uso delle attività da esercizi di vicinato (U3/1) a terziario diffuso (U3/6) e viceversa, per le quali il Comune di Cesena, da qualche tempo a questa parte, richiede la variante d'uso assoggettandolo a CIL o SCIA in base al carico urbanistico, con evidenti oneri burocratici ed economici. Fino a poco tempo fa ciò  non avveniva e si chiede di porre rimedio a questa situazione di penalizzazione, tornando alla regolamentazione precedente.

Pratiche al Suap
Le pratiche relative al Servizio attività economiche si presentano al Suap-Sportello unico attività produttive per via telematica utilizzando la piattaforma SUAPER-Lepida. I Comuni delle Provincie di Ferrara, Ravenna, Piacenza e Bologna hanno accreditato, tramite la Regione, le Associazioni come Intermediari nell'invio delle pratiche telematiche al Suap, nello stesso modello della procedura Comunica d'Impresa delle Camere di Commercio. I Comuni delle Province di Forlì-Cesena invece non hanno ancora previsto la figura dell'intermediario per le pratiche amministrative relative allo Sportello Unico, con riferimento alle Associazioni d'impresa. Ciò che invece avviene per le pratiche in materia di "edilizia", per le quali sono accreditati gli Studi Tecnici. Ciò ostacola il processo della semplificazione ed è pregiudizievole dell'efficacia delle pratiche SCIA, in quanto non essendoci l'informazione di ritorno (PEC) diretta alle Associazioni, spesso queste si bloccano al Titolare con evidenti ritardi e mancanza di fluidità (anche per lo stesso Comune) nelle procedure.
Si chiede pertanto che il Comune di Cesena, sia in ambito di Unione dei Comuni che di ente provinciale, si faccia portatore della proposta di accreditare, tramite la Regione,  le Associazioni d'impresa quali intermediari per le pratiche amministrative telematiche al Suap.

Investimenti
Nella logica di favorire tutto quanto può dare stimolo all’economia locale, per lavori che modernizzino la Città in termini di viabilità, parcheggi, sicurezza pubblica, difesa del territorio dal dissesto idrogeologico, si segnalano 2 priorità: 1)L’individuazione di un sito (viale Carducci/Serraglio?) per un parcheggio identitario del centro storico, da realizzarsi in project financing, con una parte di risorse stanziate dal Comune. 2)La questione dell’E45-E55, che se anche non comporta rilievi per il bilancio comunale, deve vedere il COMUNE di CESENA, quale attore principale con la funzione di regia del ns. territorio, per la messa in sicurezza di quest’arteria viaria di fondamentale importanza per i traffici di merci e persone sia di partenza, di destinazione e di transito e per le implicazioni che determinano sulle produzioni locali, sui commerci e sull’attrattività turistica. Le penalizzazioni nazionali operate nella scelta delle opere strategiche che vedono esclusa la realizzazione dell’E55, nonchè  Il Prit regionale che fa scelte d’indirizzo su arterie viarie che coinvolgono prioritariamente gli assi tirrenico-Brennero e l’area emiliana, necessitano di un’azione politica forte per presidiare questo tema in una logica romagnola di gioco di squadra. Infine un accenno a 2 problematiche che coinvolgono il Comune di Cesena nel suo ruolo di rappresentanza negli organismi d’area provinciale  e d’area vasta.

ATERSIR
E’ necessario accelerare le procedure della gara di appalto ad evidenza europea, assieme ai Comuni ravennati  per il servizio di gestione rifiuti, e recuperare i ritardi, dal momento che l’affidamento ad Hera è scaduto nel 2011. Più tempo passa e meno opportunità si producono di liberalizzare il mercato dei servizi pubblici locali, in un momento in cui le nuove scelte del piano d’ambito imporranno nuovi investimenti per realizzare servizi di porta a porta e raccolta domiciliare nei Comuni del comprensorio. Nuovi aumenti di tasse (TARI), dopo il bagno di sangue degli ultimi anni causato del passaggio da tariffa a tassa, le imprese non se lo possono permettere alla luce anche della marcata diminuzione dei rifiuti. Migliorare la sostenibilità ambientale è condivisibile, ma unita ad una sostenibilità economica del servizio, che occorre perseverare e ricercare in tutte le direzioni. La gara d’appalto speriamo che produca economie di spesa.
L’altro tema, che costituisce un nervo scoperto per le imprese, è la detassazione delle superfici delle attività artigianali-industriali ove si producono in via continuativa e prevalente rifiuti speciali e/o pericolosi.
Le Associazioni già dal gennaio scorso hanno avanzato la richiesta ai Comuni di affrontare il tema e modificare i regolamenti comunali della Tari, recependo le indicazioni del MEF (Circolare 2/DF del 9 Dicembre 2014) e successivamente di ANCI.
Occorre equilibrio e buon senso. Le Associazioni fino ad ora lo hanno dimostrato non agendo in maniera conflittuale senza porre in essere contenziosi, ma il tempo dell’attesa sta scadendo. Alcuni Comuni hanno già rotto gli indugi regolamentando la materia, e diverse imprese stanno incalzando le Associazioni per intraprendere iniziative più energiche. Occorre affrontare il tema, ed in Atersir si sta cercando di trovare una soluzione che orienti l’attività regolamentare dei Comuni. Cesena può contribuire ad accelerare i lavori di Atersir, in tal senso.

MOBILITA’ D’AREA VASTA-TPL
La razionalizzazione del trasporto pubblico locale, vedrà a breve la nascita dell’agenzia della mobilita romagnola, in cui confluirà il ramo d’azienda provinciale di ATR.
Già da quest’anno, a causa della diminuzione dei trasferimenti pubblici, alcune linee di servizio sono state tagliate, e questi tagli comportano anche l’esclusione dal subappalto, di imprese private locali, che fino ad ora hanno garantito grazie all’efficienza ed alla flessibilità, competitività al sistema di trasporto pubblico locale, gestito da START-ROMAGNA SPA. La chiusura di imprese locali, non è solo una sconfitta imprenditoriale, che mette in discussione il difficile rapporto d’integrazione del servizio tra pubblico e privato, ma una sconfitta di tutti, dal momento che perderanno lavoro diverse maestranze (autisti). Al Comune di Cesena si chiede di farsi parte diligente affinchè i tagli di linee e servizi vengano fatti con equilibrio e senza porre in essere situazioni da posizione dominante dall’azienda pubblica.


CONFARTIGIANATO, CNA, CONFCOMMERCIO, CONFESERCENTI CESENATI

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