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Bilancio 2013, Cna: "Preoccupazione per Tares e patto di stabilità"

Secondo Cna Val Savio "allo stato attuale il patto pone un ingiustificato freno alla possibilità di far ripartire gli investimenti in opere pubbliche".

Giovedì si riunirà il Consiglio comunale di Cesena per approvare, fra le altre cose, il bilancio preventivo 2013. Anche quest’anno il Comune è stato costretto all’esercizio provvisorio dovendosi muovere in un quadro di grande incertezza, in parte dovuta al fatto che la legge di stabilità è stata approvata a fine 2012. Secondo Cna Val Savio "allo stato attuale il patto pone un ingiustificato freno alla possibilità di far ripartire gli investimenti in opere pubbliche".

“La posizione espressa in questi mesi da Cna è molto chiara - continua Bissoni -. La fase recessiva sta assumendo contorni allarmanti, rischia di minare le fondamenta del tessuto produttivo, mettendo a dura prova la coesione sociale del nostro territorio, dove la crisi è più accentuata che nel resto della Regione. Per questa ragione abbiamo chiesto di commisurare le scelte di politica economica locale all’effettivo stato di salute delle imprese, ormai strangolate da una pressione fiscale insostenibile, a cui contribuisce in maniera sempre più gravosa anche la tassazione locale”.

“Di qui la nostra richiesta – conclude Bissoni – di applicare l’aliquota minima IMU sugli immobili strumentali all’attività che, invece, nel 2012 è stata applicata al 10,6 per mille. Gli imprenditori che hanno investito risorse nella costruzione del proprio capannone non lo hanno fatto per speculare, ma unicamente per rendere più competitiva la propria impresa. Anche Cesena dovrebbe, come hanno già fatto alcuni comuni del comprensorio, deliberare di applicare l’aliquota base per gli immobili strumentali”.

“Oltre all’impatto dell’IMU – sostiene Roberto Sanulli, responsabile Cna Cesena Val Savio – siamo fortemente preoccupati per l’introduzione della Tares. Le stime sulla nuova tassa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti indicano un aggravio dei costi superiore al 30% per le imprese. Siamo di fronte ad una vera e propria patrimoniale occulta che, auspichiamo, venga corretta rendendola meno onerosa, più equa e, soprattutto, in grado di far pagare le utenze produttive in rapporto alla reale quantità di rifiuti prodotta”.

“Inoltre – conclude Sanulli – occorre eliminare alcuni vincoli al patto di stabilità. Allo stato attuale il patto pone un ingiustificato freno alla possibilità di far ripartire gli investimenti in opere pubbliche. Il Comune di Cesena pur avendo le risorse a disposizione, non può realizzare diversi interventi già programmati. Interventi indispensabili alla città e concreta occasione di lavoro per tante imprese locali. Il lavoro e la crescita devono essere una priorità per il nostro Paese e per questo è necessario che il patto di stabilità, almeno per gli investimenti produttivi, diventi più flessibile, in grado di dare da subito un po’ di ossigeno alla nostra economia. Su questo argomento abbiamo sottoscritto la mozione, caldeggiata dall’Amministrazione, che verrà sottoposta all’attenzione del consiglio comunale”.

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