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Banca Romagna Cooperativa, la Uil: "Arroganza verso i lavoratori"

Alla conferenza erano presenti anche il Segretario Regionale UIL Giuliano Zignani, il segretario della UIL di Cesena Marcello Borghetti e Massimo Ugolini e Francesca Folgori, rappresentanti aziendali UIL in Brc.

La situazione relativa alla vicenda che coinvolge la Banca Romagna Cooperativa è stata al centro di una conferenza stampa indetta dalla Uilca e alla quale hanno partecipato il segretario nazionale Giuseppe Delvecchio, il segretario di Cesena Daniele Bertozzi, assistiti dai legali Piergiovanni Alleva e Raffi Alessandra. 

Alla conferenza erano presenti anche il Segretario Regionale UIL Giuliano Zignani, il segretario della UIL di Cesena Marcello Borghetti e Massimo Ugolini e Francesca Folgori, rappresentanti aziendali UIL in Brc. 

“In questi giorni si stanno consumando le ultime fasi di vita della BRC, in quanto il futuro è già stato definito con la cessione dell’azienda a Banca Sviluppo S.p.a.. La Uil, quale Sindacato dei Cittadini esprime grande attenzione sulle sorti di una azienda del credito che interessa 187 dipendenti, 8000 soci e oltre 27000 clienti” dicono dalla Uil. “Si vuole sottolineare un particolare di fondamentale importanza, ovvero la possibilità che possa saltare la quota azionaria dei soci nelle procedure in atto per la cessione a Banca sviluppo. Questa sventurata ipotesi, significherebbe la perdita di circa 16 milioni di euro per l’economia del territorio cesenate, un dato che solo un atto di superficialità estrema potrebbe ricondurre ad una preoccupazione dei soli soci, oltre a rappresentare un pessimo segnale per i soci di altre aziende del credito cooperativo cesenate”. 

“Siamo stupiti - prosegue il sindacato - dell’assordante silenzio di Commissari, Federazione, movimento cooperativo. Auspichiamo una assemblea di tutti i soci, nella quale si garantisca il dovere e diritto di dare tutte le informazioni sulla situazione e su come si intenda tutelare questo patrimonio”.

“Relativamente alle note questioni di questi giorni che hanno coinvolto il personale dipendente, siamo di fronte ad un atto di arroganza, in quanto i lavoratori sono stati posti dinanzi ad una soluzione a scatola chiusa, costruita su sacrifici senza alcuna garanzia di tutela. Come da sempre sentiamo vivo in noi il convincimento che ogni singolo lavoratore, in questa delicata fase, sarà chiamato a sostenere dei sacrifici per responsabilità non proprie. Sacrifici che devono aiutare la nuova azienda al rilancio delle attività, senza però mortificare la dignità e la professionalità di ogni singolo lavoratore. Con questo spirito abbiamo accettato il confronto, sapendo che il contratto nazionale di lavoro individua gli strumenti necessari”. 

Per la Uilca “la trattativa si doveva unitariamente realizzare con Banca sviluppo che a fronte dei sacrifici richiesti e il soggetto che può offrire le garanzie necessarie per il futuro. In modo del tutto incomprensibile si è voluto procedere con un’intesa separata con l’attuale gestione commissariale, su basi quindi sbagliate, che penalizza gravemente i lavoratori, senza alcun paracadute, aprendo un pericolosissimo precedente e un principio al quale la Uilca e la Uil non intendono piegarsi. A nulla sono valse le ripetute richieste formali fatte ai Commissari per chiedere il rispetto delle regole.  In altri termini, si è fatto ricorso ad atti individuali fatti sottoscrivere ex art. 1406 c.c. ai lavoratori, indicando che chi non avesse firmato sarebbe finito nella parte dell’azienda in liquidazione ovvero licenziato”. 

“Mentre non era necessaria alcuna firma per passare a Banca sviluppo, trattandosi di un passaggio automatico dei rapporti di lavoro connesso alla presenza di una cessione di azienda. Ci ha stupito l’atteggiamento delle altre organizzazioni sindacali, che hanno avvallato questa soluzione sottoscrivendo un accordo del tutto anomalo, tanto che lo stesso risulta efficace solo se sottoscritto individualmente da ogni lavoratore. Nel clima di strumentale confusione, di tensione e fortissima pressione esercitato sui dipendenti di Brc, gli stessi lavoratori non hanno potuto valutare alternative alla firma. La Uilca in questo contesto, ha di conseguenza raccolto la richiesta degli iscritti che non se la sono sentita di affrontare la strada da noi consigliata della non firma, ed ha fatto il proprio dovere di mera assistenza”. 

“Ovviamente, dopo avere esaurito qualsiasi possibilità di vaga intesa sindacale, ed avere espletato nei giorni scorsi l'ennesimo tentativo di richiesta chiarimenti ai Commissari, a fronte della totale assenza di risposta, è stato valutato necessario segnalare questa situazione alle forze dell'ordine per gli accertamenti del caso,  riservandoci tutte le ulteriori iniziative necessarie, anche per valutare in sede il legale il comportamento antisindacale, in quella che prima di tutto consideriamo una vertenza gestita con atteggiamenti e scelte sbagliate e gravi, che apre un principio dannoso per tutti i lavoratori”

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