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Autotrasporto, "fermare la moria di imprese". Cangini rieletto presidente Confartigianato Trasporti

“Quello degli autotrasportatori – dice Cangini – è un ruolo indispensabile per assicurare rifornimenti e trasporti di merci utili a tutti i cittadini"

"In quattro anni le imprese di autotrasporto territoriali sono diminuite del 20% e per fermare la moria occorre creare un ambiente più favorevole allo sviluppo in un Paese in cui le merci viaggiano ancora su gomma per oltre il 90%". Lo rimarca Valerio Cangini, 51 anni, titolare della Cangini Trasporti di Sarsina, rieletto presidente di Confartigianato Trasporti per il nuovo mandato 2015-2018. Del consiglio fanno parte anche Mirko Baldacci, Antonio la Tosa, Luca Facciani, Rosanna Tassinari e Stefano Ruffilli.

“Quello degli autotrasportatori – dice Cangini – è un ruolo indispensabile per assicurare rifornimenti e trasporti di merci utili a tutti i cittadini. Un paese, dove, nonostante il nuovo piano di rilancio dei porti debba assicurare uno sviluppo del trasporto intermodale e ferroviario, le merci viaggiano ancora su gomma per oltre il 90%. Per questo è indispensabile tutelare la dignità delle imprese di autotrasporto, alle prese con un'insufficiente  capacità contrattuale nei confronti della committenza, che determina spesso una concorrenza sleale tra imprese di autotrasporto, e soprattutto l’affidamento di servizi sempre più ad imprese straniere. Il viaggiare al limite del sottocosto non solo miete vittime sul numero delle imprese di autotrasporto: nella  Provincia di Forlì-Cesena le imprese sono diminuite nell'ultimo anno del  4,2% da 1243 a 1191 delle quali 1046 artigiane (dato camerale basti pensare che nel 2011 erano 1493 con un calo del 20,22%), ma soprattutto può creare problemi alla sicurezza stradale degli utenti”.

“Confartigianato Trasporti si impegnerà – aggiunge Cangini – per  rafforzare l'unitarietà della categoria in Unatras e responsabilizzare sempre più le imprese di autotrasporto al rispetto delle regole e della legalità. Nel contempo lanciamo un appello alle istituzioni chiedendo meno burocrazia e meno accanimento nei controlli ai vettori con sanzioni sostenibili. Gli autotrasportatori oramai sono gli unici ad essere oggetto di controlli nella filiera del trasporto, e tra questi purtroppo quasi esclusivamente autotrasportatori italiani, a differenza di quelli stranieri che stanno progressivamente colonizzando il nostro paese grazie a condizioni retributive-contributive-fiscali molto più competitive. Ma questi purtroppo spesso eludono e trasgrediscono le regole del cabotaggio, con grande danno per le imprese e gli autisti italiani. Di questo passo si rischia di relegare l’autotrasporto italiano alla sola distribuzione locale, o peggio ancora alla subvezione
Noi trasportatori dobbiamo fare quadrato, soprattutto per non subire da parte dei committenti le richieste di servizi sottocosto. Bisogna puntare su qualità, affidabilità e garanzia del rispetto delle regole nei servizi, diversamente il far-west prevarrebbe con inevitabili svantaggi sia per gli autotrasporti che per tutto il sistema-paese".

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