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Ausl Unica, i sindacati: "Garantire un servizio omogeneo e salvaguardare il lavoro"

Questi sono i punti che Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno posto all’attenzione del Direttore Generale “per iniziare una fase nuova di relazioni sindacali e contrattazione, ben diversa dalle contraddizioni osservate durante tutta la sperimentazione dell’Area Vasta”

“L’Ausl della Romagna presenta caratteristiche di estrema complessità, basti pensare che è formata da oltre 15mila dipendenti, coinvolge ben 75 Comuni, garantisce servizi ad un bacino di utenza di circa 1 milione 150mila cittadini residenti. Il processo di unificazione delle quattro Ausl romagnole avrà come ricaduta situazioni disomogenee dai valori di produttività, alle progressioni orizzontali, ai regolamenti per l’accesso alla mensa, agli orari di lavoro, ai criteri di gestione della mobilità, dotazioni organiche e altro ancora”. La riflessione è contenuta in una nota congiunta dei sindacati della Funzione Pubblica dell'Area della Romagna, Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini.

Tali disomogeneità  andranno gestite sì nella prospettiva di regolamenti omogenei, ma Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl dovranno doverosamente agire con estrema attenzione in considerazione del fatto che stiamo parlando di migliaia di dipendenti, con anni di storia di contrattazione locale per molti aspetti diversificata. I sindacati  hanno iniziato, già con l’accordo sottoscritto il 23 dicembre scorso in Regione, un percorso teso a costruire le basi affinchè l’Ausl della Romagna rappresenti per gli operatori una opportunità. “Ora si tratta, in prima istanza, di tradurre alcuni aspetti dell’intesa regionale in accordi direttamente applicabili. - spiegano - L’intesa regionale prevede, tra l’altro, che tutte le graduatorie concorsuali delle precedenti quattro Aziende restino valide,  oggi è urgente stabilire, come hanno richiesto Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, i criteri di utilizzo delle graduatorie al fine di garantire trasparenza ed evitare che, in assenza di criteri condivisi, si possa giustificare l’impossibilità di assumere”.

“Ancor prima di avventurarsi in temi delicati, quali quelli direttamente legati alla retribuzione complessiva di migliaia di dipendenti, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl sono profondamente convinte che si debbano affrontare i temi normativi: part time, mensa, orari di lavoro, regolamenti di attribuzione di incarichi, nonché una valutazione sulle dotazioni organiche per garantire livelli assistenziali e carichi di lavoro equi tra territori. Gli aspetti economici, successivamente, andranno affrontati valutando attentamente la dinamica  contrattuale sviluppatasi nelle precedenti Aziende. Pensiamo che l’obiettivo che debba essere raggiunto sia la valorizzare del lavoro a vantaggio di tutti e non una mera media matematica dove alcuni vedono diminuire la propria retribuzione  a vantaggio di altri. Le risorse dei fondi contrattuali sono oggi investite in modo molto diverso, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl ribadiscono che prima di affrontare ogni aspetto economico si dovrà discutere di organizzazione e di responsabilità, sia sul versante dirigenziale che quello intermedio. Il futuro assetto organizzativo dovrà infatti permettere anche un recupero di risorse da investire a favore dei processi di omogeneizzazione”, si legge nella nota.

L’Ausl della Romagna, dicono i sindacati, “per noi non è infatti la semplice sommatoria di quattro Aziende ma deve essere l’occasione per una futura organizzazione del lavoro in grado di valorizzare l’apporto dei professionisti, delle possibilità oggi offerte dal percorso ormai consolidato dell’autonomia delle professioni sanitarie e dal crescente innalzamento dei titoli di studio del personale amministrativo. Non si tratta semplicemente quindi di mettere assieme centinaia di accordi, si tratta di definire un nuovo modello contrattuale nel quale trovino soddisfazione i cittadini e gli operatori, nel frattempo, così come chiaramente riportato nel testo della Legge Regionale, all’art.6, “i contratti integrativi aziendali e gli accordi decentrati vigenti mantengono all’1 gennaio 2014 la loro efficacia” e la manterranno sino a quando non verranno sottoscritti nuovi accordi. In nessun territorio pertanto è legittimo aspettarsi che non venga dato corso, nei tempi e nei modi già pattuiti, agli accordi locali”. Questi sono i punti che Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno posto all’attenzione del Direttore Generale “per iniziare una fase nuova di relazioni sindacali e contrattazione, ben diversa dalle contraddizioni osservate durante tutta la sperimentazione dell’Area Vasta”.

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