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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Aumentano gli occupati, i giovani rivoluzionano l'agricoltura riscoprendo la "voglia di campagna"

L’agricoltura è uno uno dei pochi settori in cui i giovani occupati con meno di 34 anni aumentano rispetto a prima della pandemia, sottolinea Coldiretti

Grande presenza al comitato interprovinciale Forlì-Cesena Rimini di Coldiretti Giovani Impresa di Lunedì 20 Febbraio che si è tenuto nella sede di Coldiretti a Cesena. Il ricorrente appuntamento dei giovani imprenditori agricoli della provincia, di Coldiretti, che si incontrano per discutere e condividere gli argomenti e le politiche sindacali in atto. Specchio dell’attualità, in effetti, che vede in controtendenza, l’agricoltura come uno dei pochi settori in cui i giovani occupati con meno di 34 anni aumentano con un balzo di ben 19mila unità, rispetto a prima della pandemia. Tra le imprese guidate da giovani in Italia crescono infatti solo quelle agricole, con un aumento dell’1% negli ultimi dieci anni in controtendenza rispetto al crollo degli altri settori (-13%), per un totale di oltre 55mila under 35 che hanno scelto di costruirsi un futuro investendo nella terra, dalla coltivazione all’allevamento, dall’agriturismo alle vendite dirette fino alle bioenergie e all’economia green. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti, sulla base del rapporto del Centro Studi Divulga, in occasione degli Oscar Green, salone della creatività Made in Italy della “Generazione in campo”.

“Nello spazio di un decennio, tra crisi, pandemia e guerra, il settore agricolo – spiega Alessandro Corsini Direttore di Coldiretti Forlì-Cesena e Coldiretti Rimini – è diventato di fatto il punto di riferimento importante per le nuove generazioni, al contrario di altri settori dove si registrano crolli del numero di imprese under 35 che vanno dal 24% per le costruzioni al 25% per il commercio al dettaglio, dal 28% per il tessile al 48% per le telecomunicazioni.

“Non a caso nell’ultimo anno sono nate in media 17 nuove imprese agricole giovani al giorno. Le aziende guidate da under 35 – sottolinea Andrea Alessandri Delegato di Coldiretti Giovani Impresa Forlì-Cesena Rimini – hanno una superficie (Sau) superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più. Si tratta di imprese con almeno un’attività connessa, indirizzate verso la pratica biologica e verso la commercializzazione dei prodotti aziendali, estremamente digitalizzate. Basti pensare che più di una su tre (34%) è informatizzata e una su quattro (24%) ha realizzato innovazioni in azienda nell’ultimo triennio, secondo l’analisi Coldiretti su dati del Censimento Istat”.

Quasi un giovane imprenditore su cinque (19%) è peraltro laureato. Le imprese giovani hanno di fatto rivoluzionato il mestiere dell’agricoltore impegnandosi in attività multifunzionali che – precisa la Coldiretti - vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.

“A ostacolare la crescita delle giovani imprese agricole restano però – rileva Massimiliano Bernabini Presidente di Coldiretti Forlì-Cesena - le difficoltà legate all’accesso alla terra e quello al credito. Se si considera che la dimensione media di un’impresa agricola italiana è di circa undici ettari – spiega la Coldiretti – il “prezzo d’ingresso” per un agricoltore rischia di diventare proibitivo e ciò rappresenta un grave problema, anche per le difficoltà di accesso al credito, in un momento peraltro dove la “voglia di campagna” è ai massimi storici. In tale ottica sono importanti le misure attivate a favore delle giovani imprese, come ad esempio quelle di Ismea, per finanziare il prezzo di acquisto dei terreni”.

“Occorre sostenere il ritorno alla terra dei giovani e la capacità dell’agricoltura italiana di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale superando gli ostacoli burocratici che si frappongono all’insediamento” conclude Andrea Alessandri nel sottolineare la necessità di “superare le tensioni internazionali, ristabilire la pace e investire su un settore strategico per far ripartire l’Italia e l’Europa grazie anche a una nuova generazione di giovani attenti all’innovazione e alla sostenibilità.

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