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Economia

Euro, le opinioni degli imprenditori: per il 60% una scelta positiva

Durante l’assemblea è stato presentato il sondaggio svolto dal Centro Studi della Confesercenti Cesenate proprio sull’Europa

Davanti a una folta platea di imprenditori si è svolta l’assemblea annuale della Confesercenti Cesenate. Il filo conduttore dell’incontro è stato il tema Europa, esaminato sia dal punto di vista dei problemi che delle opportunità. Molto apprezzato l’intervento dell’europarlamentare Damiano Zoffoli, che nell’occasione ha presentato la “Guida sui fondi europei dedicati al turismo”. Durante l’assemblea è stato presentato il sondaggio svolto dal Centro Studi della Confesercenti Cesenate proprio sull’Europa. “Volevamo sapere cosa pensano dell’Europa gli imprenditori locali - afferma il presidente della Confesercenti Cesenate, Armando Casabianca - e per questo abbiamo realizzato un sondaggio con domande specifiche tra le imprese del commercio e del turismo del nostro territorio su un campione di 100 associati. L’Euro, la Brexit, le questioni che l’Europa si trova ad affrontare oggi (crisi economica, flussi migratori, terrorismo), ciò che ha fatto fino ad ora, il ruolo dell’Italia all’’interno dell’Unione Europea: abbiamo cercato di capire come le nostre imprese associate percepiscono questi temi di cui si parla tanto ultimamente e quale sia la loro rilevanza a livello locale”.

“Siamo partiti dalla moneta unica - aggiunge il direttore della Confesercenti Cesenate, Graziano Gozi -. Quale giudizio sull’introduzione dell’euro? Per il 60% si è trattato di una scelta positiva, per il 27% negativa ed il 13% non sa. Sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, il 54% ritiene sia un fatto negativo, il 31% positivo ed il 15% non sa. Per quanto riguarda i temi più importanti che l’Europa dovrebbe affrontare, per il 31% quello prioritario è l’immigrazione e per il 28% quello della situazione economica. Segnalati anche disoccupazione (15%) e lotta al terrorismo (7%)”.

“Sul peso politico dell’Italia in Europa – prosegue Gozi - le imprese danno un giudizio di insoddisfazione, infatti, per il 53% l’Italia conta poco, per il 13% addirittura per niente; per il 27% conta abbastanza e solo per il 7% conta molto. Dello stesso tenore il giudizio sull’operato dell’Europa, ritenuto insufficiente dal 47% degli intervistati, sufficiente per il 36%, buono 10%, ottimo 3%, non sa 4%. Nonostante tale giudizio, secondo il 56% degli intervistati l’Italia deve continuare a far parte dell’Unione Europea, il 34% sostiene che non dovremmo più farne parte ed il 10% non sa. In generale, quindi, si delinea un quadro in cui la fiducia nell’unione degli stati europei non manca ma si ravvisano troppe differenze nella gestione dei problemi che fanno perdere di credibilità l’Unione Europea”.

“Un esempio riportato da diversi intervistati – conclude il direttore della Confesercenti Cesenate - è riferito al modo di gestire il tema dell’immigrazione, dove da una parte ci sono Paesi (a partire dall’Italia) che accolgono decine di migliaia di profughi mentre altri paesi chiudono le frontiere o addirittura erigono dei muri. L’Europa è comunque ancora un progetto in divenire e che può sopravvivere solo grazie al coinvolgimento attivo di ogni stato membro: per questo motivo, a prescindere dalle singole opinioni, è un buon segnale il fatto che i nostri imprenditori locali dimostrino di comprendere problematiche e future opportunità della comunità europea di cui fa parte il nostro Paese”. 

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