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Aperture domenicali, il sindaco: "Giusto l'accordo con le associazioni"

"Caro Sindaco Merola - scrive Lucchi al 'collega bolognese - ho letto oggi quello che hai affermato circa la necessità di salvaguardare alcune ricorrenze legate alla memoria collettiva"

"Caro Sindaco Merola, ho letto quello che hai affermato circa la necessità di salvaguardare alcune ricorrenze legate alla memoria collettiva e la tua conseguente proposta di arrivare ad un patto con imprese e sindacati per limitare le aperture dei negozi nei giorni festivi". Inizia così la lettera che il sindaco di Cesena, Paolo Lucchi, ha inviato al suo collega bolognese Virginio Merola in merito alle aperture dei negozi nei giorni festivi che tanto fa parlare in queste ore.

"In questi giorni abbiamo assistito a varie prese di posizione al riguardo, con molti Sindaci che hanno sottolineato il significato profondo di giornate come il 25 aprile che abbiamo appena celebrato. Per quanto mi riguarda, anche io ne sono pienamente convinto e, in particolare, condivido del tutto il tuo punto di vista, tant’è che a Cesena ci siamo mossi esattamente nella direzione da te indicata. Anche noi, infatti, pur comprendendo le ragioni che hanno portato al varo del decreto liberalizzazioni, riteniamo che la deregulation totale delle aperture degli esercizi commerciali, senza riguardo per il valore di alcune giornate, sia una forzatura" dice il primo cittadino di Cesena.

"Per questo fin dall’autunno scorso abbiamo lavorato con le Associazioni di categoria, la grande distribuzione e i sindacati e, in questo modo, siamo arrivati a un protocollo d’intesa, sottoscritto nel dicembre scorso  e che ti invio. Come vedrai, con questo accordo si definiscono alcuni indirizzi sulle aperture festive e domenicali, e in particolare andava a salvaguardare le date che abbiamo definito ‘identitarie’: 1 gennaio, Pasqua, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno, 15 agosto, 25 e 26 dicembre".

"Stiamo attraversando un momento difficile, in cui è giusto mettere in campo tutti gli espedienti per rimettere in moto la crescita del Paese. Ma sono altrettanto convinto che non ci possa essere sviluppo e benessere se si voltano le spalle al senso della comunità, ai valori fondamentali che la costituiscono, alla memoria degli eventi che ci hanno portato a essere ciò che siamo. Ieri abbiamo festeggiato il 67° anniversario della Liberazione, e con esso la riconquistata libertà del popolo italiano. Una libertà riconquistata per essere cittadini, non solo consumatori".

"In quello che sta accadendo vedo un richiamo forte per noi, rappresentanti pro tempore delle istituzioni, a far riscoprire ai nostri concittadini quei principi che nel tempo ci hanno portato a festeggiare la Festa di Liberazione, la Festa dei Lavoratori, la Festa della Repubblica. I giorni sono tutti uguali, a renderli diversi è la consapevolezza e il modo in cui li viviamo" conclude Lucchi.
 

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