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Annata Agraria 2013, risultati in sordina: molte ombre, ma situazione meno negativa del previsto

Anche quest’anno, per tutta la durata dell’annata agraria, la Camera di Commercio Forlì-Cesena ha provveduto a monitorare l’andamento di prezzi e produzioni attraverso il lavoro, costante ed assiduo, delle sue Commissioni Prezzi

Anche quest’anno, per tutta la durata dell’annata agraria, la Camera di Commercio Forlì-Cesena ha provveduto a monitorare l’andamento di prezzi e produzioni attraverso il lavoro, costante ed assiduo, delle sue Commissioni Prezzi. Quello di rilevare le quotazioni è uno dei compiti istituzionali e “storici” dell’Ente, sancito già nel 1910 dalla Legge n.121 del 20 marzo; da allora questo impegno è stato assolto in varie forme e con modalità adeguate ai tempi, però inalterato si è mantenuto l’interesse da parte del pubblico che continua a visitare assiduamente il sito della Camera  (www.fc.camcom.gov.it/prezzi) dove settimanalmente sono riportate le quotazioni.

Due sono le Commissioni preposte all’aggiornamento dei listini: Commissione prezzi bestiame bovino, suino ed ovino e Commissione prezzi cereali, foraggi, sementi, frutta e ortaggi. Al termine dell’annata agraria, a metà novembre 2013, si sono riunite, nella sede camerale, le due Commissioni alla presenza del Presidente della Camera di Commercio di Forlì-Cesena, Alberto Zambianchi, dei membri di Giunta Stefano Lazzarini e Mara Biguzzi, rappresentanti, rispettivamente, dei settori Cooperazione e Agricoltura, e di Pier Francesco Cornacchia, Presidente delle due Commissioni.

Nell’occasione, il presidente Zambianchi, dopo aver sottolineato l’utilità del servizio informativo, svolto con grande senso di responsabilità dai commissari a vantaggio dell’intero territorio, ha dichiarato: “Anche l’annata agraria 2013 presenta una situazione diversificata, dove ad alcune eccellenze, come, ad esempio, l’andamento del settore vitivinicolo, fanno riscontro molte “ombre”: in particolare i raccolti delle colture arboree, cerealicole, della frutta e l’andamento della zootecnia pesante. Pur a fronte delle carenze dei poteri centrali e della mancanza di politiche strutturate, il nostro Ente – per quanto gli compete – riserverà particolare attenzione ad un settore che storicamente ha un ruolo rilevante nell’economia locale.”

Poi il Presidente Cornacchia, nel presentare il breve resoconto sull’andamento dell’annata, ha evidenziato come “ complessivamente il risultato dell’annata 2013, riguardo a quanto ipotizzato alla fine del primo semestre, deve essere rivisto in positivo, con un esito che, però, rimane negativo anche se più attenuato relativamente alle valutazioni di qualche mese fa. Rimane evidente che il bilancio delle singole aziende è influenzato dal grado di indebitamento delle stesse, rispetto alle istituzioni finanziarie, a seguito dei notevoli investimenti, soprattutto per nuove tecnologie e strumenti di coltivazione, indispensabili per restare competitivi sul mercato".

"Scendendo nel dettaglio, per il comparto bovino si è verificata una situazione complessivamente stabile, in quanto a numero di capi, con redditività più remunerativa per le aziende specializzate nell’attività di “ingrasso” legate alla grande distribuzione. Prezzi cedenti negli allevamenti (linea vacca-vitello) - ha aggiunto Cornacchia -. Nel comparto suino, ad eccezione di un breve periodo in cui si sono registrati prezzi soddisfacenti, il resto dell’annata è stata caratterizzata (come attualmente) da prezzi notevolmente cedenti rispetto ai costi di produzione. Diminuiscono anche i capi allevati. Anche per gli ovini non si vedono prospettive di ripresa. I prezzi sono bassi e il numero dei capi è stabile".

"Nel settore frutticolo l’andamento dei prezzi è stato positivo per quasi tutte le specie (albicocche, susine, ciliegie, pesche medio precoci, pere, mele, cachi, kiwi, castagne), ad eccezione delle pesche nettarine medio tardive che hanno registrato un crollo dei prezzi nei mesi di agosto/settembre. Per le pomacee (pero e melo) produzione quantitativa normale, mentre per le drupacee (ciliegie, pesche, albicocche, ecc) la produzione è inferiore di oltre il 30% rispetto al 2012, specialmente per le albicocche", ha proseguito Cornacchia.

"Il comparto cerealicolo, a fronte di una produzione modesta, mediamente ha registrato un calo dei ricavi, rispetto al 2012, di circa il 20%, con prezzi tendenzialmente al ribasso - ha analizzato Cornacchia -. Mentre la coltivazione foraggera è stata caratterizzata da una scadente e modesta produzione quantitativa, in conseguenza dell’andamento climatico sfavorevole (eccessivamente piovoso), che ha inciso negativamente sul primo taglio (maggengo), invece altre colture primaverili e orticole industriali si sono avvantaggiate del medesimo decorso stagionale, (pomodori, patate, cipolle, fagiolini, mais e bietole con rese di saccarosio (zucchero) attorno alle 8 tonnellate per ettaro; in entrambi i casi il riflesso sui prezzi è stato positivo".

"Infine la vendemmia è stata molto abbondante (+25% in pianura, +35% in collina), un raccolto record, con uve dal grado alcolico inferiore e prezzi conseguenti in ribasso; una coltivazione comunque positiva, dovuta ad una interessante PLV - prosegue Cornacchia -. Concludendo, in una situazione così difficile e preoccupante come quella attuale, dobbiamo essere soddisfatti dei risultati ottenuti con grande sacrificio nelle nostre aziende, sia agricole produttive, che commerciali e di trasformazione. La speranza è che con il supporto della ricerca, dell’innovazione e, lo sottolineo, di mirati strumenti di credito, si possa vincere la sfida della concorrenza mondiale.”

I membri di Giunta Biguzzi e Lazzarini, hanno concluso puntando l’attenzione sulla necessità di avere delle politiche nazionali efficaci, sull’importanza di “fare sistema” anche in agricoltura, mettendosi in rete per avere risultati soddisfacenti; in particolare nel settore vinicolo occorre guardare ai mercati internazionali, adeguandosi alle esigenze e alle richieste che vengono dall’estero.

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