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Turismo, finalmente una stagione col segno 'più': "Merito del meteo"

L'estate calda e con poca pioggia fa volare il turismo della riviera di Cesenatico. E' il dato che emerge, a caldo, al termine della stagione turistica, da un'indagine della Confesercenti

L'estate calda e con poca pioggia fa volare il turismo della riviera di Cesenatico. E' il dato che emerge, a caldo, al termine della stagione turistica. I primi dati arrivano da un'indagine della Confesercenti, che somma dati su presenze e arrivi alle risposte di cento imprenditori sulle loro “sensazioni” in merito all'andamento della stagione. E le lancette finalmente sono girate nel quadrante del segno 'più', sebbene non manchino problemi.

Il fattore decisivo è stato quello meteo: l'estate è andata bene e ha tenuto e questo spazza via sotto il tappeto diverse questioni che però rimangono aperte, come per esempio la lenta crisi del modello turistico romagnolo e la mancanza di infrastrutture adeguate. Per quanto riguarda i dati che arrivano a fine luglio arrivi e presenze sono decisamente positivi a Cesenatico, San Mauro Pascoli e Savignano Mare, in tenuta a Gatteo Mare. In totale, sui 4 comuni da gennaio a luglio gli arrivi sono stati 420mila (rispetto ai 417mila dello stesso periodo 2014) e le presenze 2,5 milioni, contro i 2 milioni e 359mila dello scorso anno. Ma mancando il dato di agosto è ancora difficile trarre una conclusione dai meri dati numerici rilevati dalla Provincia di Forlì-Cesena.

In ogni caso, fino a luglio gli stranieri sono stati 595mila, contro i 615mila dello scorso anno: un dato negativo, proprio dopo l'anno, il 2014, che salutava con gioia l'inversione di tendenza e il ritorno dei tedeschi (dalla Germania arrivano il 35,3% degli stranieri, seguita dalla Svizzera 17,5%, Francia 8,3%, Polonia 7,4% e Austria 5,9%). Sono crollati, invece, gli arrivi dalla Russia, anche per effetto dell “embargo”. Sul fronte dei turisti italiani si conferma che questi arrivano in gran parte da Lombardia (35,7%) ed Emilia-Romagna (28,5%), poi da Triveneto e Piemonte.

Più significativi, invece, i dati di un'indagine della Confesercenti sul “sentiment” degli albergatori. Il 52% di loro indica un fatturato stabile, mentre è diminuita la percentuale di chi dichiara una diminuzione (erano il 78% nel 2014, sono il 36% nel 2015). L'utile è stabile per il 38% e in calo per il 55% (ma solo lo scorso anno chi denunciava un calo erano ben il 76%). E' insomma, una stagione nel segno della stabilità se è vero che il 55% parla di condizioni invariate della propria azienda.

Cosa ha influito di più sulla stagione? Per il 70% il meteo, col sole e la poca pioggia. E proprio per questo il 47% vede l'aumento di presenze come un fenomeno passeggero, mentre per il 43% degli intervistati l'andamento della stagione turistica è frutto di un cambio irreversibile delle abitudini turistiche della gente. Aumenta anche l'ottimismo: il 38% crede in un prossimo miglioramento (contro il 28% dello scorso anno), ma resta alto lo “zoccolo duro” dei pessimisti: il 50% sostiene che non ci sarà alcun miglioramento. Gli albergatori chiedono al sistema pubblico prima di tutto di migliorare la viabilità e i trasporti (29%), poi di sostenere i consumi e diminuire la burocrazia (15% ciascuno). Per il rilancio turistico vengono giudicate strategiche azioni quali l'ammodernamento delle strutture ricettive (34%) e maggiore promozione sui mercati esteri (30%).

Alla lettura dei dati, l'invito del presidente di Confesercenti Cesenatico Fabrizio Albertini è quello di “non focalizzarsi solo sul taglio dei costi, il modello romagnolo è buono, ma va svecchiato”. Prima di tutto bisogna “evitare l'errore di svendere il prodotto, errore spesso fatto ad inizio stagione – rileva Albertini -: questo può dare un effetto nell'immediato, ma il cliente non viene fidelizzato, è un turista che non torna”.

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