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Anche le imprese cooperative soffrono, sono 507 in provincia: nel 2020 si registra una flessione

Al 31 dicembre 2020, in provincia di Forlì-Cesena risultano attive 507 imprese cooperative che rappresentano l’1,4% del totale delle imprese attive

Anche in provincia di Forlì-Cesena le organizzazioni cooperative sono in flessione rispetto al 2019. soffrono maggiormente quelle operanti nei Servizi alla persona, nelle Costruzioni, nei servizi di Alloggio e ristorazione e nei Trasporti; sostanziale tenuta, invece, per quelle attive nei Servizi alle imprese e nel Manifatturiero. I dati attestano gli effetti della crisi che ha colpito anche questa importante tipologia di impresa. Al 31 dicembre 2020, in provincia di Forlì-Cesena risultano attive 507 imprese cooperative che rappresentano l’1,4% del totale delle imprese attive. Si registra un calo dell'1,2%.

 “Il quadro delineato, dalle sistematiche rilevazioni del nostro Osservatorio Economico, evidenzia soprattutto la necessità di misure capaci di sostenere le diverse tipologie di imprese che stanno soffrendo di più (femminili, giovanili, straniere, artigiane e cooperative) - commenta Alberto Zambianchi, presidente della Camera di commercio della Romagna -. Ciascuna di tali tipologie, infatti, se opportunamente sostenuta, contribuisce a rendere il nostro tessuto imprenditoriale sempre più resiliente e competitivo. E quindi più attrattivo e, parimenti, sempre più capace di creare non solo nuova ricchezza, ma anche di rafforzare i valori della coesione e dell’inclusione tipici del mondo della cooperazione".

"Proprio il settore “cooperativo”, nell’ultimo decennio, aveva già dimostrato di saper affrontare le difficoltà puntando sulle sue specificità (spirito mutualistico e solidale, finalità e valori oltre il solo profitto), ottenendo buone performance e realizzando modelli imprenditoriali innovativi (es. workers buy out e cooperative di “comunità”) - continua Zambianchi -. Purtroppo, però, le caratteristiche specifiche dell’attuale crisi economica, creata dall’emergenza sanitaria, hanno prodotto effetti rispetto ai quali le strategie di difesa delle imprese cooperative sono state messe a dura prova in comparti importanti. Tali effetti, che si sono manifestati immediatamente e perdurano tuttora, sono diffusi, ma anche asimmetrici".

"Alcuni settori, come agroalimentare, elettronica, sanificazione e disinfezione, hanno visto profilarsi inaspettate opportunità di mercato, ma altri settori si sono trovati più esposti e più colpiti dalle caratteristiche dell'emergenza sanitaria - prosegue -. Gli effetti del blocco delle attività, le disposizioni per il contenimento epidemico stanno impattando duramente su moltissime realtà dell’economia sociale. Cito, ad esempio, i servizi assistenziali, sanitari, educativi e formativi, culturali, turistici, sportivi, dei trasporti, di intrattenimento e dei servizi ricreativi. Le preoccupazioni espresse da tanti operatori per il mantenimento di tanti posti di lavoro sono forti e motivate. Di fronte a shock esogeni, così prolungati, rilevanti e intensi, anche il continuare a investire sui tradizionali elementi di forza, potrebbe non essere più sufficiente”.

I dati

Al 31 dicembre, in provincia di Forlì-Cesena risultano attive 507 imprese cooperative che rappresentano l’1,4% del totale delle imprese attive (1,2% il dato regionale e 1,5% quello nazionale) e sono diminuite dell’1,2% rispetto allo stesso periodo del 2019 (-1,8% in regione e -0,8% in Italia). Nel corso del 2020 si sono iscritte 16 cooperative e ne sono cessate 14, con un saldo positivo di 2 unità. Gli addetti alle cooperative sono il 15,9% del totale degli addetti alle imprese attive provinciali (13,3% a livello regionale e al 7,0% a livello nazionale), un dato che sottolinea e conferma l’importanza e la centralità del sistema cooperativo nel tessuto economico regionale e provinciale. La dimensione media della cooperativa è pari a 47 addetti, inferiore al dato regionale (48) e superiore alla media nazionale (17).

Per quanto riguarda i settori d’attività, in provincia il 15,6% delle cooperative opera nel comparto della “Sanità e assistenza sociale” (con il 21,8% degli addetti), il 12,0% persegue attività “artistiche, sportive, d’intrattenimento e divertimento”, il 10,7% persegue “Attività professionali, scientifiche e tecniche”, il 10,5% appartiene all’agricoltura (con il 16,7% degli addetti), il 9,7% appartiene al settore delle Costruzioni (con l’11,9% degli addetti) e il 6,3% al settore Manifatturiero che occupa più di un quinto (il 22,3%) degli addetti alla cooperazione (sostanzialmente impiegati nel comparto avicolo). Le restanti organizzazioni sono distribuite prevalentemente nel commercio, nei servizi alle imprese e nei trasporti.

In base alle risultanze dell’Albo del Mise, al 31 dicembre scorso in provincia di Forlì-Cesena risultano iscritte 134 cooperative sociali (-1 unità rispetto al 2019); 59 di queste sono di tipo A, 31 di tipo B, 39 miste A e B e 5 non indicate. Sebbene gli effetti diretti della pandemia da Covid-19 abbiano influenzato primariamente l’equilibrio economico e finanziario delle cooperative, con effetti anche sul livello occupazionale, è possibile identificare una sostanziale stabilità delle coop attive nel settore dell’Agricoltura, nelle Costruzioni, nelle Attività immobiliari e nei Servizi alle imprese; aumentano, invece, le organizzazioni cooperative nel comparto Manifatturiero (+2 unità) e nel Commercio (+3); diminuiscono, infine, nei Servizi alla persona (-4, comprendente sanità e assistenza sociale, Attività sportive e di intrattenimento, istruzione e altri servizi alla persona), Trasporti (-2), ICT (-2), Servizi finanziari (-1), e Alloggio e ristorazione (-1).

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