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Shopping di Natale, vendite in aumento: spiccano scarpe, borse e cake design

“Il 62% degli intervistati – osserva il direttore Confcommercio cesenate Giorgio Piastra - dichiara venditi stabili o aumentate"

Anche un campione di cinquanta attività commerciali cesenati è stata intervistata nel contesto di un'indagine di Confcommercio regionale sul sentiment e l'andamento degli acquisti natalizi giunti alla settimana cruciale che precede la festività, condotta in collaborazione con lo consorelle territoriali, fra cui Confcommercio di Cesena. “Il 62% degli intervistati – osserva il direttore Confcommercio cesenate Giorgio Piastra - dichiara venditi stabili o aumentate".

"Nel 2014 è aumentata la quota di imprenditori che hanno dichiarato un incremento delle vendite rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso; la quota è praticamente raddoppiata (dall’8% al 14%) - prosegue Piastra -. È aumentato anche il numero di coloro che hanno segnalato un andamento stabile. È diminuito al tempo stesso il numero di coloro che registrano una diminuzione delle vendite, passando dal 51% al 38%. I negozi di abbigliamento e di beni persona in genere hanno registrato una sostanziale stabilità delle vendite (56% e 54% rispettivamente). Per quanto riguarda gli alimentari il 26% di operatori ha riscontrato un aumento di vendite. Alla voce «altri beni» si possono ricondurre molti tipi di regali natalizi quali ad esempio piccola elettronica, oggettistica, libri, giocattoli e alimentari, per cui si segnala un andamento più negativo rispetto alle altre merceologie”.

“Tra i prodotti di tendenza – aggiunge il direttore di Confcommercio cesenate - , tra le scarpe, quelle sportive, le francesine e i bikers, tra gli accessori, borse e cappelli, nella maglierie t-shirt o maglioni. Tra gli altri prodotti sono stati citati salumi e formaggi per gli alimentari, e – new entry rispetto agli altri anni – gli accessori da cucina e per il cake design. Gli operatori che hanno dichiarato che la spesa della clientela in questo periodo è diminuita, indicano come causa principale la ridotta capacità di spesa delle famiglie (33%). Incide però anche la concorrenza di altre formule commerciali ma in maniera minore (8% circa sul totale); fanno eccezione gli alimentari (15,8%) e gli altri beni (17,8%) per cui la concorrenza della grande distribuzione. Tra gli altri motivi citati direttamente si segnala il carico fiscale concentrato nel mese di dicembre, assai pesante, e anche la concorrenza del canale e-commerce”.

“Altri riscontri sono significativi – dice il direttore Piastra -: il cliente è sempre molto attento al prezzo (58%) e ha ridotto la spesa per i regali (29%). Si vuole spendere bene, in regali utili (16%), con una costante ricerca di un buon rapporto prezzo/qualità. Gli acquisti in questo periodo o sono regali o sono beni utili, e peri l resto si aspettano in molti casi i saldi per gli acquisti personali o c'è la ricerca, già nel periodo prenatalizio,di sconti e promozioni”. 

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