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Economia

L'alluvione potrebbe rallentare l'andamento del Pil nazionale: piange soprattutto l'agricoltura

Secondo l'Istat l'ondata di maltempo potrebbe essere un fattore di rallentamento nel corso dell'anno soprattutto per i danni subiti dal settore agricolo

I danni dell'alluvione potranno presto superare i confini dell'Emilia-Romagna, fino a toccare l'andamento dell'economia nazionale. E questo soprattutto per i danni subiti dal settore agricolo. La notizia viene riportata dall'edizione di BolognaToday.

Le previsioni Istat

Quelli complessivi, al momento stimati tra i 7 e i 10 miliardi di euro, potrebbero già incidere sul 20% del Pil regionale. Ma secondo l'Istat, ne potrebbe risentire anche la ricchezza nazionale. L'Istituto ha diffuso oggi i dati del Pil italiano, che nel 2023 sale del +1,2% e rallenta a +1,1% nel 2024. Ma si prevede al contempo un rallentamento nel resto dell’anno e un "fattore di rischio potrebbe venire dalle conseguenze economiche, soprattutto sul settore agricolo, della recente ondata di maltempo che ha colpito con effetti drammatici l’Emilia Romagna", scrive l’Istat.

I danni all'agricoltura

Il settore agricolo è stato uno dei più colpiti dall’alluvione del 16 e 17 maggio. La Regione ha parlato di “danni per miliardi” e di uno “scenario drammatico”. Il 42% della superficie agricola utilizzata (Sau) è stata colpita dagli eventi, 64 mila i lavoratori del comparto risultano essere interessati. È stimata a oltre 1,5 miliardi di euro la diminuzione della sola produzione lorda vendibile della fase agricola. Le situazioni più critiche sono nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e Bologna. Secondo i dati raccolti da viale Aldo Moro, le aziende agricole presenti sul territorio coinvolto sono quasi 21.000, il 49% dell’intera regione (oltre il 29% è presente nei comuni con allagamenti e il 19% in quelli con frane). Gli addetti in agricoltura, caccia e pesca che operano in comuni colpiti da almeno un evento sono oltre 41.000 e rappresentano il 55% degli addetti del settore nell’intera regione. Per quanto riguarda l’agroindustria, complessivamente le unità locali delle aziende alimentari e delle bevande presenti nelle aree coinvolte sono oltre 2.800 e sfiorano il 40% del totale regionale, con prevalenza nei comuni con allagamenti, ma con una significativa presenza anche in quelli interessati da frane. Qui gli addetti sono più di 23.000, quasi il 39% del totale regionale del comparto.

Bombardieri (UIL): "Ora servono investimenti"

A commentare l'analisi dell'Istat, il segretario nazionale della Uil Pierpaolo Bombardieri, oggi in città per partecipare ai lavori dell’assemblea del sindacato regionale. “L'alluvione ha un peso importante e stiamo vivendo una situazione pesante, soprattutto nel settore agroalimentare. È una situazione che dovremo seguire anche nei prossimi anni, non si recupererà certo in qualche mese. Servono attenzione, interventi e investimenti per i prossimi anni. Non possiamo lasciare indietro chi purtroppo ha perso tutto con l'alluvione", ha sottolineato Bombardieri, secondo cui la ripresa “passa anche attraverso una crescita dei consumi”, e quindi “bisogna aumentare i salari”, perché altrimenti “sarà complicato anche per le aziende riprendersi”.

I danni in Appennino

Nel frattempo, non si arresta la conta dei danni immediati ai territori colpiti. In Assemblea legislativa, l’assessore regionale alla Montagna Igor Taruffi ha detto che per ricostruire le strade dell’Appennino serviranno molte risorse, “probabilmente sopra il miliardo, perché sono centinaia le strade interrotte”. Su tutte, Taruffi ha citato la frana che divide in due Monterenzio e interrompe la provinciale dell'Idice. In quel caso, la Città metropolitana "sta verificando due ipotesi di fattibilità", o istituendo un senso unico alternato per riattivare la circolazione o realizzando un bypass con il montaggio di un ponte metallico sull'Idice. Il guaio è che "al momento - ha aggiunto Taruffi - non si dispone di un finanziamento diverso dalla somma urgenza, quindi si pone il tema della ricostruzione e abbiamo quanto prima necessità di capire le scelte che farà il Governo".

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