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Economia

A Cesena migliaia di alloggi invenduti: "Serve un fondo per l'acquisto"

Quello che Confartigianato chiede "è che sia privilegiato il criterio dell'offerta economicamente vantaggiosa, non formalmente ma nella sostanza e che la variabile del costo non sia preponderante a scapito della qualità e dei tempi di esecuzione dei lavori"

Per riavviare il sofferente comparto dell'edilizio ci sono percorsi virtuosi che secondo Confartigianato Federimpresa Cesena possono essere agevolmente avviati per quel che riguarda gli alloggi invenduti e i nuovi appalti pubblici. "A Cesena - esordiscono Alessandro Naldi, Lorena Fantozzi, Ivano Scarpellini, Stefano Ruffilli del gruppo di presidenza dell'associazione di categoria - sono stimate alcune migliaia di alloggi invenduti, che sono un peso per i bilanci delle aziende edili/immobiliari e delle banche".

"La crisi economica, tra l'altro, ne ha notevolmente ridotto il prezzo di mercato - proseguono Naldi, Fantozzi, Scarpellini e Ruffilli -. D'altra parte, vi è domanda di alloggi da parte di giovani coppie e di fasce sociali meno abbienti, al punto che lo stesso Comune prevede la realizzazione di appartamenti in edilizia convenzionata". Confartigianato propone che "il Comune si faccia promotore di un fondo per l'acquisto degli alloggi invenduti (a prezzi di costo per imprese), al quale potrebbero contribuire enti che stanno già impegnandosi in questo tipo di operazioni, le fondazioni bancarie e le stesse banche locali ed altri soggetti economici interessati. L'operazione successiva sarebbe quella di rivendere e/o affittare gli alloggi a coloro che ne hanno necessità".

"Un sistema del genere comporta evidenti vantaggi - sottolineano porta danaro fresco alle casse delle aziende edili e delle Banche, smobilizzando il loro invenduto; contribuisce a salvare e a rimettere in moto le aziende e quindi una parte importante dell'economia locale; dà una risposta concreta ed immediata alla domanda di alloggi nella nostra città, a prezzi del tutto interessanti; per chi si orienta all'acquisto, le stesse banche". L'altra questione riguarda gli appalti: "per il 2014 il Comune ha messo a bilancio investimenti in lavori pubblici per 17 milioni".

Confartigianato propone che "il Comune realizzi un osservatorio per monitorare le commesse di lavoro appaltate annualmente dai principali enti pubblici locali (Comune, Amministrazione provinciale, Asl, Consorzio Bonifica, Hera) per avere un quadro chiaro di quanto viene assegnato alle imprese locali (cesenati e della provincia), e tra queste, di quanto viene assegnato alle piccole imprese".

"Quanto alle modalità di assegnazione dei lavori, occorre maggior trasparenza e si chiede di utilizzare compatibilmente al rispetto delle regole, l'affidamento diretto e la mini-gara nei confronti dei fornitori qualificati, per agevolare il più possibile il ricorso alle imprese locali", aggiungono. Quello che Confartigianato chiede "è che sia privilegiato il criterio dell'offerta economicamente vantaggiosa, non formalmente ma nella sostanza e che la variabile del costo non sia preponderante a scapito della qualità e dei tempi di esecuzione dei lavori. Se ciò avverrà tutti, a partire dalle imprese locali, ne beneficeranno".

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