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Acquisizione Carisp, la Fondazione: "Non è un salvataggio. Il governo intervenga per completare la vendita"

Afferma Pedrelli: "Siamo sempre pronti e disponibili a collaborare con le istituzioni affinché cresca il patrimonio della Banca e si rafforzi nel più breve tempo possibile il valore delle azioni e dei warrant".

"Se il Governo è intervenuto con cinque miliardi di euro per salvare Monte dei Paschi di Siena, credo non debba avere difficoltà per dare garanzie relativamente a un importo ben più modesto". Il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, Guido Pedrelli, interviene sul processo di acquisizione della Carisp da parte di Credit Agricol. Nei giorni scorsi il deputato cesenate del Pd, Enzo Lattuca, ha posto all’attenzione del Governo il tema della vendita della Cassa di Risparmio di Cesena e le sue conseguenze.

"La Fondazione, in questi mesi, ha scelto di non aprire né suscitare un dibattito su questo argomento - esordisce Pedrelli -. Questo non significa che i suoi vertici non l’abbiano seguito e, per quanto possibile, non siano intervenuti sui protagonisti della vicenda. Anche se non ha più il controllo della Banca, la Fondazione si sente ancora rappresentante del Territorio in cui opera l’Istituto. Per avere una corretta conoscenza dello stato delle cose occorre un chiarimento. Gli organi di informazione in questo mesi hanno spesso confuso la situazione della Cassa di Risparmio di Cesena con quella delle Casse di Risparmio di Rimini e di San Miniato, scrivendo delle “tre banche da salvare”. Occorre mettere in chiaro che la Cassa di Risparmio di Cesena non deve essere “salvata”. Con l’aumento di capitale di 280 milioni di euro sottoscritto nel settembre 2016 dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, la Cassa di Risparmio di Cesena è stata messa in piena e totale sicurezza e, dalle proiezioni fornite dalla dirigenza della Banca, il bilancio 2017 chiuderà con un leggero utile. Mi sarei aspettato che altri dessero rilievo a questo chiarimento, ma ciò non è avvenuto".

"L’intervento del Fondo è stato utile, ma ora è necessario che la vendita debba essere portata a termine nel più breve tempo possibile per permettere alla Banca di avere una proprietà con finalità industriali che ne favorisca lo sviluppo a beneficio primario delle imprese e delle famiglie dei Territori di Cesena, Lugo e Faenza e dovunque sia presente con filiali - prosegue Pedrelli -. Dalle notizie disponibili risulta che, per completare la vendita a Credit Agricole Cariparma, mancano un centinaio di milioni per la cartolarizzazione del credito deteriorato che grava sulle tre banche. Se il Governo è intervenuto con cinque miliardi di euro per salvare Monte dei Paschi di Siena, credo non debba avere difficoltà per dare garanzie relativamente a un importo ben più modesto. Siamo sempre pronti e disponibili a collaborare con le istituzioni affinché cresca il patrimonio della Banca e si rafforzi nel più breve tempo possibile il valore delle azioni e dei warrant".

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