Abbigliamento, "Difficile restare a galla, chiudo il negozio e torno a fare l'operaia". Giorgia pensa anche all'Ucraina

In via Fratelli Rosselli chiude un negozio di abbigliamento. Divè, negozio che era aperto dal 2016 e ha cambiato due gestioni in questi sei anni, purtroppo alla fine di giugno abbassa le serrande. Al suo posto, sembra che aprirà un fruttivendolo. A gestire Divè dal 2019 era Giorgia, 36 anni gran lavoratrice che, come ci racconta, ha voluto provare a fare l'imprenditrice, ma si è resa conto che non è facile restare a galla nel mercato dell'abbigliamento in un momento in cui è cambiato il modo di acquisto dei clienti e soprattutto ha capito che lei non ha il carattere giusto.

"Io non riesco a convincere una cliente a comprare un abito che secondo me non le sta bene - spiega Giorgia, gran bel sorriso e occhi trasparenti - Non riesco a farlo per vendere di più e, invece, forse, un imprenditore bravo dev'essere capace anche a fare questo. Pensa che in vista della chiusura ho deciso di spedire in Ucraina un pacco di abiti invernali nuovi che avrei potuto rivendere, ma mi sentivo così... Ecco questa sono io, forse sono io un po' fuori dal mercato" - e sorride.

Giorgia ha sempre venduto marchi di qualità, come NafNaf, Relish e Molly e le clienti non le mancavano. Anzi molte clienti apprezzavano proprio la sua onestà e la sua trasparenza. "Non è che non lavoravo ma questi ultimi anni sono stati duri tra la pandemia e la crisi economica - spiega Giorgia - E' cambiato il modo di acquistare. Prima entrava una cliente e comprava anche tre o quattro pezzi, ora capita sempre meno. La gente ha meno soldi e ci guarda di più. Così ho deciso, senza rimpianti, che tornerò a fare l'operaia. Il lavoro di imprenditrice non fa per me..."

In questi giorni c'è un bel viavai di clienti dispiaciute per la sua decisione che vanno a salutarla e magari, mentre scambiano due chiacchiere, colgono l'occasione anche di fare gli ultimi affari visto che Giorgia ha messo tutto a 10, 20 o 30 euro.