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A settembre imprese meno puntuali nei pagamenti: Forlì-Cesena arretra di cinque posizioni

L’Emilia-Romagna è al secondo posto della classifica italiana stilata dallo Studio Pagamenti di Cribis, aggiornato al 30 settembre scorso

Con il 46% di imprese che pagano alla scadenza i propri fornitori, l’Emilia-Romagna è al secondo posto della classifica italiana stilata dallo Studio Pagamenti di Cribis, aggiornato al 30 settembre scorso. Rispetto al trimestre precedente, aumentano i pagamenti puntuali (+3,1%) e diminuiscono (-7,4%) quelli effettuati con ritardi superiori ai 30 giorni, passati dall’8,1% al 7,5%. In regione Ravenna è l’unica a provincia dove si registra un incremento, sia pure lieve, nei pagamenti in grave ritardo (+0,8%), mentre Rimini è quella che fa segnare sia la crescita più elevata di pagamenti alla scadenza (+4,3%), sia il maggior decremento di quelli oltre 30 giorni (-11,2%).

Per quanto riguarda la classifica delle province, la migliore è Reggio Emilia, che conferma il quinto posto dello scorso giugno. Seguono Ferrara (13esima), Forlì-Cesena (15esima), Modena (18esima), Bologna (21esima), Ravenna (23esima), Parma (24esima), Rimini (31esima) e Piacenza (37esima). A confronto con giugno 2021, l’unica a guadagnare posizioni (una) è Rimini. Oltre a Reggio Emilia, restano stabili Bologna, Ferrara e Piacenza; Parma retrocede di una posizione, Modena di 4, mentre Ravenna e Forlì sono fra le province italiane che ne hanno perse di più (rispettivamente 8 e 5).

Calabria (+10,6% rispetto a giugno), Campania (+6,4%) e Sicilia (+5,6%) sono le regioni che fanno segnare l’incremento più elevato dei pagamenti puntuali, ma nonostante questo rimangono in coda nel ranking italiano della puntualità. La Sicilia, con il 20,9% di aziende che pagano alla scadenza, è in ultima posizione, preceduta da Calabria (22,9%) e Campania (24,8%). Guida la classifica la Lombardia (47,4%), seguita da Emilia - Romagna (46%), Veneto (45,8%), Friuli - Venezia Giulia (45,1%) e Marche (43,8%).

In base allo Studio di Cribis, il primato negativo per quanto riguarda i pagamenti oltre i 30 giorni va, nell’ordine, a Sicilia, Calabria e Campania, rispettivamente con il 20,7, il 19,8 e il 18,6%. La Calabria, però, è fra le regioni dove i pagamenti in grave ritardo sono diminuiti più che altrove rispetto a giugno (-10,4%), preceduta solo da Friuli -Venezia Giulia (-10,9%) e Trentino - Alto Adige (-11,1%). La classifica delle province più virtuose vede in testa Brescia, seguita da Sondrio, Bergamo, Lecco e Reggio-Emilia, mentre in ultima posizione troviamo Trapani, preceduta da Reggio Calabria, Palermo, Crotone ed Enna.

Rispetto allo scorso trimestre, le province che hanno guadagnato più posizioni sono Belluno, che dal 20° posto sale al decimo, Verbania (dal 24esimo al 16esimo), Foggia (dal 90esimo all’85esimo) e Pordenone (dal 17esimo al 12esimo); Ravenna, che scende dal 15esimo al 23esimo, e Forlì-Cesena (dal 10esimo al 15esimo) sono invece quelle che ne hanno perse di più. "I dati indicano un significativo consolidamento della fase di ripresa cominciata a inizio anno - commenta Marco Preti, amministratore delegato di Cribis -. Tuttavia, l’impatto negativo dell’emergenza Covid-19 sull’economia del nostro Paese non si è ancora del tutto esaurito, come testimoniato dalla crescita dei pagamenti in grave ritardo (+12,4%) rispetto a fine 2019".

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