rotate-mobile
Economia

Caccia alle occasioni, partono i saldi estivi: quanto spenderà ogni famiglia. Confcommercio ricorda le regole di base

Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, anche nel nostro territorio, per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media circa duecento euro, pari a 88 euro pro capite

Partono sabato 2 luglio anche a Cesena, come in tutta l'Emilia Romagna, i saldi estivi.  Dureranno fino al 31 agosto. "Quest’anno - afferma  ll direttore Confcommercio cesenate Giorgio Piastra - le previsioni oscillano tra le aspettative positive legate al ritorno della piena libertà nella circolazione oltre che del turismo nazionale ed internazionale sulle coste e nelle città d’arte e le preoccupazioni sulla situazione economica generale con la crisi dei prezzi energetici e il peso dell’inflazione. I saldi estivi rappresentano una vera opportunità per le famiglie di acquistare a prezzi convenienti. Il settore del tessile, abbigliamento, calzature ed accessori ha, infatti, finora resistito all’incremento dei prezzi a fronte dell’importante crescita dei costi fissi aziendali per affitti, energia, carburanti, prodotti e servizi”. 

Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, anche nel nostro territorio, per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media circa duecento euro pari a 88 euro pro capite - per un valore complessivo sul territorio nazionale di 3,1 miliardi di euro. “I consumatori - prosegue Piastra – potranno, dunque, acquistare nei negozi di prossimità, che garantiscono da sempre un servizio di qualità basato sulla fiducia e sulla relazione con il cliente contribuendo, così, al sostegno dei nostri centri urbani ed alimentando l’economia delle nostre città.” “I saldi estivi – conclude il direttore Piastra - arrivano dopo il condiviso blocco delle vendite promozionali e sono l’occasione per ridare ossigeno ad un comparto che ha vissuto una fase di grande sofferenza e che si trova a dover arginare quotidianamente le tante forme di concorrenza sleale.”

Confcommercio ricorda le regole di base

Cambi la possibilità di cambiare il capo acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante. tuttavia, se il prodotto è danneggiato o non conforme (ex artt. 130 e ss. d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, codice del consumo e successive modificazioni) scatta l’obbligo per il negoziante di: riparazione o sostituzione, entro un congruo periodo di tempo e, nel caso ciò risulti impossibile o se i costi che il venditore dovrebbe sostenere siano sproporzionati la riduzione del prezzo pagato o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto (entro due anni).

Prova dei capi  non c’è obbligo. è rimessa alla discrezionalità del negoziante (non sono più previsti obblighi di effettuare la prova dei prodotti previa disinfezione delle mani e di utilizzo delle mascherine, anche nei camerini).

Pagamenti le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante. dal 30 giugno 2022 per chi non accetta pagamenti con bancomat e carta di credito (ex art. 18 del decreto legge n. 36 del 30 aprile 2022) scatteranno le sanzioni (pari ad una quota fissa di 30 euro cui va aggiunta una quota pari al 4% del valore della transazione rifiutata).

Prodotti in vendita  i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

Indicazione del prezzo Obbligo del negoziante di indicare: il prezzo normale di vendita, lo sconto, il prezzo finale.

Riparazioni  in caso di modifiche e/o adattamenti sartoriali alle esigenze della clientela (es. orli, maniche, asole) il costo è a carico del cliente, salvo diversa pattuizione. va data preventiva informazione al cliente.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Caccia alle occasioni, partono i saldi estivi: quanto spenderà ogni famiglia. Confcommercio ricorda le regole di base

CesenaToday è in caricamento