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Cronaca

La proposta dell'associazione Zaccagnini: "Intitolare a Pio VI la loggia del Ridotto"

La visita che Papa Francesco farà in città il prossimo primo di ottobre, ha stimolato l'associazione Benigno Zaccagnini

La lettera con cui il Sindaco Lucchi ha chiesto alla Commissione Toponomastica di valutare le possibili ipotesi per intitolare un luogo di Cesena a Giovanni Angelo Braschi, Papa Pio VI nel tricentenario della sua nascita  e in occasione della visita che Papa Francesco farà in città il prossimo primo di ottobre, ha stimolato l'associazione Benigno Zaccagnini, che ha effettuato un approfondimento storico per fornire una proposta motivata.

Scrivono Ercole Acerbi e Michelangelo Bucci: “Anche noi abbiamo sviluppato una ricerca in varie direzioni facendoci guidare da alcuni criteri: che il luogo, strada o piazza, avesse una qualche attinenza con il Pontefice che si vuole ricordare;  che il luogo sia significativo sotto il profilo storico e ambientale; che la scelta avesse una coerenza storico-urbanistica, tenendo conto delle caratteristiche del centro storico della nostra città”. Quindi l'idea: “Fra le varie soluzioni che abbiamo preso in considerazione e valutate quella che ci sembra più rispondente alle caratteristiche di cui sopra è la Loggia al piano terra del Palazzo del Ridotto”.

Spiegano Acerbi e Bucci: “Giova ricordare che il Palazzo del Ridotto risalente al 14° secolo, sede del Consiglio degli Anziani e della Municipalità, ha subito nel tempo diversi rimaneggiamenti e trasformazioni, la più consistente delle quali è stato il rifacimento della facciata, ad opera dell'architetto pontificio Cosimo Morelli, realizzata nel 1782 e inaugurata nel 1787,  per onorare il passaggio a Cesena di Papa Pio VI  Braschi di ritorno da una missione a Vienna. A ricordo di questa circostanza è la scritta posta sulla facciata  'PIO  VI BRASCHIO VINDOBON RED'. E' di 7-8 anni successiva la collocazione nella nicchia centrale della imponente statua in bronzo dello stesso Pio VI benedicente. Questo percorso che ha portato la facciata del palazzo alle forme che oggi vediamo, riteniamo possa essere ripreso e completato proprio in questa circostanza intitolando la loggia a Papa Pio VI Braschi. Questa intitolazione avrebbe altresì il merito di ricordare ai cittadini, ai visitatori, ai turisti l'identità del personaggio effigiato nella statua, oggi sconosciuta ai più”.

“E' il caso di ricordare che la presenza di logge e loggiati è una caratteristica diffusa nel nostro Paese: da quella più conosciuta, detta dei Lanzi a Firenze, posta sul lato destro della piazza della Signoria, alla  loggia della Mercanzia a Bologna, all'Arengario di Monza, a quella di Palazzo Ducale a Lucca, al Broletto di Milano, alla Loggia del Rialto a Venezia, alla Loggia di Braccio Fortebraccio attigua alla Cattedrale di Perugia e a quella dei Lanari nella stessa città.  Logge delle più varie caratteristiche e funzioni e dai nomi legati alle vicende storiche locali sono comunque presenti in gran parte delle città del nostro Paese. Cesena ha il loggiato del Palazzo Comunale, in cui sono conservate le memorie civiche della città”. 

“E' anche il caso di ricordare che uno dei primi documenti emersi dal vasto materiale archivistico della famiglia Guidi, componente il lascito recentemente donato al comune di Cesena dagli eredi Bini-Smaghi di Firenze  è costituito dal prospetto dell'intervento operato da Cosimo Morelli.  Lo studio delle carte testimonia la partecipazione, economica oltre che di fede, che spinse molte famiglie nobili e non solo, a partecipare alle spese per la realizzazione della facciata e della statua bronzea. Intitolare oggi la loggia ci sembra dunque un gesto quasi doveroso che richiama quella vasta e popolare partecipazione e la volontà di onorare il Papa concittadino”.

“Oggi su quella loggia si apre l'entrata della Galleria Comunale d'Arte e quella di una attività commerciale di cui è stata affidata la gestione a una impresa locale di particolare prestigio.  Siamo sicuri che col contributo dell'uno e dell'altra la loggia potrà essere restaurata nelle sue linee e nei suoi elementi, si da diventare viva e frequentata,  tale da poter ricordare più che degnamente la figura di quel Papa in onore del quale fu realizzata 230 anni fa”, concludono dall'associazione Benigno Zaccagnini.

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