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Cronaca

Tre "cartellini gialli" del Questore ad amanti molesti. Uno aveva riempito la strada di volantini che insultavano l'ex

Tre ammonimenti del Questore di Forlì-Cesena nei confronti di tre uomini che perseguitavano e infastidivano le loro ex. E' il dato che emerge nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

Tre ammonimenti del Questore di Forlì-Cesena nei confronti di tre uomini che perseguitavano e infastidivano le loro ex. E' il dato che emerge nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Nel corso del 2020, in particolare, è stato emesso l’ammonimento contro un riminese di circa 40 anni, che non si arrendeva alla fine di una breve relazione. L'uomo si è rivelato particolarmente ostinato, rendendo necessaria un’ulteriore attività di indagine per accusarlo di atti persecutori. Il soggetto, già ammonito dal questore è stato immortalato da alcune telecamere di sorveglianza mentre gettava dall’auto in corsa dei volantini nei pressi dell’abitazione della vittima con contenuti denigratori.

Situazione simile il 20 ottobre scorso quando è stato ammonito un cinquantenne ravennate residente in  Abruzzo per le reiterate molestie e minacce via whatsapp contro la ex di Forlì, che è stata insultata e minacciata di raccontare a familiari, amici e sul luogo di lavoro la sua “vera natura di donna avida di denaro”, sosteneva il compagno non rassegnato. Per lui il “cartellino giallo” del Questore ha impedito ulteriori vessazioni. Infine lo scorso 18 novembre è stato ammonito un sessantacinquenne per le reiterate minacce, anche di morte, rivolte alla compagna da cui è in separazione dopo 36 anni di matrimonio.

Sul tema della violenza di genere, la Polizia di Stato promuove una campagna di informazione chiamata “Questo non è amore”. Per divulgare utili informazioni sarà capillarmente distribuito un opuscolo. La paura e la vergogna sono le resistenze più ostiche da vincere quando si affronta questo tema, finendo per confinare le donne maltrattate in una condizione di isolamento che le rende ancora più vulnerabili.  Lo scopo della campagna è dare rassicurazioni alle vittime, informandole che negli Uffici di Polizia potranno trovare un sostegno adeguato da parte di operatori preparati che metteranno a disposizione la propria esperienza e gli strumenti giuridici idonei a interrompere la spirale di violenza.

Dall’entrata in vigore della legge sul “Codice rosso” che danno una corsia preferenziale per la gestione tempestiva di casi di maltrattamenti in famiglia, stalking e violenza sessuale, notevoli sono i passi in avanti già fatti. La stessa legge ha introdotto inoltre nuove figure di reato come il revenge porn (la vendetta di diffondere materiale sessuale riservato), la deformazione dell'aspetto (il cosiddetto 'Sfregio') , la costrizione al matrimonio e la violazione dei divieti di avvicinamento. “La situazione del lock-down ha imposto inoltre la massima attenzione per quelle situazioni familiari potenzialmente più a rischio, per le quali la coabitazione forzata può mettere in pericolo un equilibrio già precario, degenerando in episodi di violenza. Su questo piano preventivo, sono state ascoltate le segnalazioni  pervenute anche da soggetti diversi dalla vittima,  di condotte di percosse e lesioni lievi in ambito familiare, per le quali il questore  può esercitare la propria autorità a tutela delle vittime della violenza di genere attraverso la misura dell'ammonimento”, spiega il Questore di Forlì Lucio Aprile

Da marzo 2020 a oggi, la Divisione Anticrimine della Questura di Forlì-Cesena ha trattato 30 istanze volte ad ottenere l’ammonimento del questore per “atti persecutori” per atteggiamenti molesti che arrecano fastidio tuttavia non configurando ancora il reato (per il quale invece è necessaria l’attivazione della persona offesa), e 2 istanze riguardanti il provvedimento di “ammonimento per violenza domestica”. Delle 30 istanze di richiesta di ammonimento per atti persecutori depositate, 3 hanno comportato l'emissione del “cartellino giallo” del Questore, 5 si sono concluse con l’archiviazione per mancanza dell’attualità dei comportamenti persecutori lamentati. Nella maggior parte di questi casi ciò è avvenuto anche grazie alla funzione deterrente esercitata dall’intervento della Polizia, che solo per il fatto di essere stata interpellata, ha fatto interrompere i comportamenti persecutori lamentati alla base delle 5 istanze. Inoltre 7 istanze sono state archiviate per infondatezza della richiesta e le restanti richieste sono tuttora in trattazione.

Con lo scopo di frenare il fenomeno della violenza di genere, inoltre, l’impegno della Polizia di Stato segue anche i percorsi dell’educazione alla legalità, promuovendo incontri nelle scuole con i ragazzi: i giovani hanno bisogno di recuperare la cultura di genere, guardando a modelli sani di riferimento.

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