Violenza di genere: "L’eleganza e la forza del teatro per parlare delle donne vittime dell’amore assassino"
"Non si tratta di semplice narrazione di un fatto di cronaca, ma di un continuo interrogarsi sul come i legami di amorosi sentimenti, le relazioni intime possano degenerare"
"Venerdì sera a Palazzo Dolcini di Mercato Saraceno l’attrice Valeria Perdonò ha portato in scena l’orrore dei tanti, troppi femminicidi a partire dalla drammatica vicenda di Franscesca Baleani, perseguitata e quasi uccisa dall’ex marito, miracolosamente tornata alla vita dopo oltre sei mesi di agonia e sofferenze". Così Nicola Garcea, segretario Spi Cgil Cesena.
"Non si tratta - prosegue - di semplice narrazione di un fatto di cronaca, ma di un continuo interrogarsi sul come i legami di amorosi sentimenti, le relazioni intime possano degenerare in un vissuto di prepotenza ,di sopraffazione, di morte e quanto i condizionamenti sociali, culturali, familiari, sono responsabili della trasformazione del desiderio d’amore in desiderio di far soffrire, di far scorrere il sangue e uccidere l’oggetto del desiderio. In novanta minuti, l’autrice-attrice, con grande ricchezza di registri espressivi, con la potenza della voce ammiccante, spudorata, intima, ironica, sferzante, a volte rugginosa e graffiante altre volte ariosa e squillante , sussurra, si lamenta, grida, racconta, riferisce, spiega, palpita e si intreccia e si scioglie dentro le note del pianoforte, nei versi delle canzoni d’autore per farsi lamento, preghiera, grazia, paura e bisogno di luce e libertà e sospinge il pubblico ad una partecipazione attiva che sospende il respiro, obbliga il corpo a star fermo mentre i pensieri galoppano.
Lo spettacolo è stato riproposto sabato alla Sala Allende di Savignano, e "attinge con misura e grande efficacia alla cronaca, all’attualità, alla storia, alla cultura classica, alle tradizioni e alle credenze popolari, alla poesia e alle canzoni , agli autori antichi e contemporanei in cui il pubblico dialogante si riconosce e si lascia condurre con la testa e col cuore. Valeria Perdonò ci fa riflettere con forza e leggerezza sulle responsabilità di tutti e di ciascuno rispetto alla violenza di genere".