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Cronaca

Viabilità rivoluzionata in centro, Il locale: "Con la strada transitabile clienti e camerieri a rischio investimento"

Tra i penalizzati dalle modifiche alla viabilità in centro c'è anche un locale storico della movida cesenate

Il cambio di viabilità del centro storico per aumentare lo spazio a disposizione delle varie attività che si stanno riprendendo dopo il Covid, non è stato apprezzato proprio da tutti. Tra i penalizzati c'è anche un locale storico della movida cesenate, Mastro Birraio in via Boccaquattro che non ha avuto spazio in più per aumentare il numero dei tavolini ma ha dovuto dimezzare quelli già previsti davanti alla chiesa, da 12 a 6. In più, proprio via Boccaquattro, solitamente chiusa e transitata solo da cinque o sei auto per entrare nei vari garage privati, con la rivoluzione stradale è stata resa transitabile. Dalla sera alla mattina le auto, da cinque, sono passate a una cinquantina.

"I nostri camerieri e i clienti che devono accedere al locale sono costretti ad attraversare via Boccaquattro - spiega il titolare di Mastro Birraio, Alessandro Buttarelli - e ogni volta rischiano di venire investiti anche perché essendo una strada chiusa fino all'altro giorno i portoni di condomini, case e attività sono tutte a filo strada. Ci sporgiamo dalla porta e solo allora vediamo se c'è un'auto che passa. E' veramente molto pericoloso tant'è che abbiamo pensato di posizionare due paletti davanti all'ingresso del locale per far restare lontane le auto. In più abbiamo la macchina Ecoself che verso le 21, quando i sei tavolini nel piccolo spazio davanti alla chiesa Boccaquattro sono pieni e i clienti stanno mangiando, fa la manovra a pochissima distanza dalle nostre fioriere. La gente vede questo mezzo di 8 tonnellate che sembra sfiorare sedie e tavoli. Non è molto bello. Siamo andati a parlare col sindaco Lattuca per proporre lo spostamento della manovra di Ecoself alle 23, quando i clienti non mangiano più - continua Buttarelli - Lui ci ha pazientemente ascoltato e ha preso appunti ma sono passati già 15 giorni e non abbiamo visto nessun cambiamento. Ci siamo lamentati anche di un lampione rotto da ormai due anni proprio sopra la chiesa e di due luci del parcheggio anche quelle non funzionanti. L'impressione è che nonostante ci sia la Biblioteca Malatestiana, uno dei più bei monumenti di Cesena, piazza Bufalini sia proprio dimenticata. E' vero che è in previsione la ristrutturazione, ma noi abbiamo bisogno di lavorare in buone condizioni oggi, adesso".

Alessandro Buttarelli, in 15 anni di attività, non si è mai lamentato, nemmeno quando, tutti gli anni, a Natale, le luminarie si fermavano 300 metri dal suo locale e la fiera di San Giovanni termina transennata più o meno alla stessa distanza. "Ho sempre lavorato tanto, pagato quello che c'era da pagare - spiega il titolare del locale - mi dispiace che la volta in cui, a causa delle difficoltà del Covid che tutti i locali hanno subito, posso anch'io usufruire di qualche beneficio, non solo resto tagliato fuori ma vengo anche penalizzato dalla viabilità e, soprattutto, senza che nessuno ci abbia coinvolto per sapere cosa ne pensavamo".

Buttarelli ha anche presentato tre proposte al Comune ma tutte e tre sono state bocciate. "Avevo chiesto di mettere alcuni tavoli nel marciapiede dietro la piadineria. Hanno detto no. Poi tavolini nella parte ghiaiata della Malatestiana, dove solitamente stazionano alcuni nomadi lasciando lo spazio non proprio pulito. Anche in questo caso hanno detto no. La terza proposta riguardava di ripristinare la posizione dei tavoli più vicini alle scale della chiesa per aggiungere qualche postazione in più. Bocciata anche questa. La quarta proposta era modificare la viabilità facendo uscire le macchine che escono dai parcheggi sotterranei della Trevi da vicolo Carbonari per evitare di passare proprio dai nostri tavoli. Bocciata anche questa".

Ma Buttarelli non si è ancora arreso e spera in un dialogo costruttivo con l'amministrazione. "Spero proprio di non dovermi convincere che il Comune si comporti diversamente coi locali della città - conclude il titolare di Mastro Birraio - perché sarebbe una forte delusione e soprattutto non si dovrebbe nemmeno più parlare di locali di serie A e locali di serie B. Qui mi sembra che alcuni siano finiti direttamente in serie C. Comunque io confido ancora in un dialogo concreto e costruttivo per trovare equo tra le parti". 

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