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Cronaca

Vertenza Artoni, presidio in centro. Rifondazione: "No ai fogli di via ai sindacalisti"

Ad animare la protesta sarà il sindacato Adl-Cobas, con il sostegno di Rifondazione Comunista: “Lotteremo contro i licenziamenti senza motivazione e contro i fogli di via nei confronti di diversi sindacalisti

Da mercoledì tornerà un presidio permanente nel centro della città di Cesena per protestare contro i 28 licenziamenti dell’Artoni/Stemi a Pievesistina. Ad animare la protesta sarà il sindacato Adl-Cobas, con il sostegno di Rifondazione Comunista: “Lotteremo contro i licenziamenti senza motivazione e contro i fogli di via nei confronti di diversi sindacalisti emessi della Questura, diventata la vigilanza privata, anche se pagata da tutti i cittadini, della Cooperativa”.

Spiegano Stefano Lugli, Segretario regionale di Rifondazione Comunista, Nicola Candido, Segretario PRC federazione di Forlì, Pier Giorgio Poeta, Segretario PRC federazione di Cesena: “Occorre ricordare che i licenziamenti e la conseguente vertenza è iniziata a seguito di tensioni fra i lavoratori, la cooperativa appaltatrice Stemi Logistica e la Artoni, azienda appaltante, in merito ai carichi di lavoro, alla rappresaglia antisindacale ed al mancato acquisto di alcuni dispositivi di sicurezza necessari per svolgere il lavoro senza arrecare danni permanenti alla salute dei lavoratori, tra cui dei traspallet ed un nastro trasportatore”.

“La coop. Stemi Logistica ha attivato licenziamenti e cassa integrazione in deroga verso i lavoratori sindacalizzati che in questi mesi hanno protestato in forma pacifica contro i licenziamenti e i mancati adempimenti sulla sicurezza. Nel corso di questi mesi il tavolo di trattativa aperto in Prefettura non ha determinato passi avanti, ma continue vessazioni verso i lavoratori cercando di generare conflitti fra gli stessi lavoratori lasciando sullo sfondo le ragioni che hanno portato alla vertenza, limitando assemblee sindacali dentro i luoghi di lavoro ed evitando di attivare azioni conseguenti alla tutela della salute all'interno dei propri stabilimenti. Anzi sono seguite intimidazioni e minacce”.

“Riteniamo che la salute sui luoghi di lavoro e la prevenzione a malattie lavorative debba essere prioritaria ovunque e non lasciata a meccanismi di riorganizzazione tramite licenziamento e assunzione di nuova forza lavoro “accondiscendente” e disposta (o costretta) a mettere a repentaglio la propria salute. Questi sono i gli effetti della logica di mercificazione delle persone (considerate al pari di macchinari di proprietà del padrone) e della precarizzazione del lavoro, a partire dal Jobs Act, dove tutele e diritti dei lavoratori vengono messi in secondo piano rispetto al profitto e di massimizzazione del risultato aziendale. Contro questa deriva autoritaria e l'inumano e sempre più diffuso sfruttamento dei lavoratori invitiamo tutte e tutti a sostenere e a partecipare al Presidio dei lavoratori”, concludono da Rifondazione Comunista.

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