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Cronaca

Verso le celebrazioni per gli anniversari di Malatesta Novello, Sigismondo Malatesta e Leonardo da Vinci

I motori della cultura cesenate si scaldano per celebrare un terzetto formidabile, composto da Malatesta Novello, suo fratello Sigismondo Malatesta e Leonardo da Vinci

I motori della cultura cesenate si scaldano per celebrare un terzetto formidabile, composto da Malatesta Novello, suo fratello Sigismondo Malatesta e Leonardo da Vinci; e, nel progettare le iniziative dedicate ai Malatesti, la città del Savio guarda con attenzione a possibili collaborazioni con Rimini.

La Biblioteca Malatestiana e il suo Comitato Scientifico, infatti, stanno avviando i lavori in vista di due importanti ricorrenze: nel 2018 ricorre il 600° anniversario della nascita di Domenico Malatesta Novello (Brescia, 5 agosto 1418), mentre nel 2019 si celebrerà il 500° della morte di Leonardo da Vinci (Castello di Cloux, od. Clos-Lucé, Amboise, 2 maggio 1519). Inoltre, è allo studio una sinergia con Rimini, tenuto conto che nel 2017 cade il 600° anniversario della nascita di Sigismondo Pandolfo (Brescia, 19 giugno 1417), e nel 2018 sarà il 550° della sua morte (Rimini, 9 ottobre 1468). Del resto, il legame due città malatestiane è particolarmente stretto proprio a causa delle vicende che hanno visto protagonisti i due fratelli, e dei molti aspetti che li accomunano (pur con significative differenze): figli di Pandolfo III e di Antonia di Giacomino da Barignano, entrambi furono sepolti in una chiesa intitolata a San Francesco: la tomba di Sigismondo è, infatti, all’interno del Tempio Malatestiano di Rimini, che forse non tutti sanno essere dedicato al poverello d’Assisi; invece, Malatesta Novello fu sepolto nella chiesa di San Francesco, prospiciente la ‘sua’ Biblioteca e oggi non più esistente.
Ma, soprattutto, entrambi hanno scelto di affidare la loro fama a due opere - il Tempio riminese e alla Biblioteca cesenate – di cui ancora oggi ammiriamo lo splendore artistico, l’armonia architettonica,  il forte carattere rinascimentale.

In questo contesto, il Comitato Scientifico sta progettando un’importante assise storico-scientifica, con particolare riferimento ai codici e alle miniature, ai testi e agli autori.

Inoltre, in vista dei lavori per la riqualificazione di piazza Bufalini -  che, come noto, era in gran parte occupata dalla imponente e ricca chiesa di San Francesco – il Comitato Scientifico manifesta l’intendimento di affiancare Amministrazione e Soprintendenza perché “le operazioni di scavo possano indagare a fondo, procedere in completezza e tutelare adeguatamente le eventuali risultanze in un sito che risale al Duecento e custodiva nobili sepolcri – compreso quello del Novello – e arredi (esiti che andrebbero ad aggiungersi a quelli degli scavi per il 1° e 2° lotto)”.

“Appare poi opportuno e peculiare – suggerisce il Comitato - che la nuova piazza presenti, in una modalità da individuare, la marcatura perimetrale dell’edificio chiesastico e l’indicazione epigrafica della sepoltura del principe cesenate: la memoria visiva, labile ma significativa, di un luogo ove si concentra la storia più grande della Città. Il Comitato scientifico aggiunge di essere pienamente consapevole che la progettata e ormai imminente sistemazione di Piazza e Casa Bufalini (congiuntamente al 3° lotto della nuova Biblioteca) “marca in termini sostanziali il riassetto e la valorizzazione del comparto malatestiano, nello spirito dello storico studio preliminare (La Malatestiana e la città, 2001) che un ventennio fa la Fondazione CRC aveva affidato a una cinquina di architetti cesenati (T. Cantori, I. Fioravanti, G. Orioli, O. Pezzi, G. Teodorani) cui spetta una intelligente e non tramontata visione globale delle problematiche e delle finalità”.
 
“Riteniamo particolarmente significativo il percorso delineato dal Comitato Scientifico della Biblioteca Malatestiana – osservano dal canto loro il Sindaco Paolo Lucchi e l’Assessore Christian Castorri – e ne apprezziamo la volontà di approfondire importanti contenuti culturali con uno sguardo alla vicina città di Rimini. L’Amministrazione Comunale non può che condividere questo percorso esprimendo, fin da subito, la disponibilità a cercare il necessario confronto istituzionale con la città di Rimini, sapendo di poter contare sul prezioso supporto scientifico dei membri del Comitato”.

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