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Cronaca

Vaccini obbligatori, a Cesena solo una famiglia su 200 ha ritirato il figlio dal nido

Lucchi: "Siamo soddisfatti di come la comunità cesenate ha salutato la nuova legge, confermando come la maggioranza delle nostre famiglie riconosca il valore dei vaccini e la loro importanza per il benessere collettivo"

Cesena continua a essere in prima linea a sostegno delle vaccinazioni. Nei giorni in cui è ripreso con forza il dibattito mediatico, riacceso in questo caso dalla puntata di "Report" di lunedì, l’amministrazione comunale ribadisce le prese di posizione assunte nei mesi scorsi a difesa dei vaccini e che hanno preso le mosse dalla consapevolezza del quadro che si stava delineando nel territorio cesenate e più in generale in tutta la regione. Infatti, nell'arco di cinque anni, precisamente dal 2010 al 2015, la copertura vaccinale in Emilia-Romagna è scesa dal 96,5 al 93,5%. La diminuzione è valutata come preoccupante, soprattutto se si tiene conto che la percentuale di vaccinati che garantisce la miglior protezione a tutta la popolazione deve attestarsi al di sopra del 95%.

È facilmente comprensibile come in questa situazione a correre i rischi più grandi siano innanzitutto i bambini che vivono in comunità. In particolare, i bambini già fragili che per serie ragioni di salute, e non per scelta dei genitori, non possono sopportare le vaccinazioni. E proprio dalla giovane mamma cesenate Alice Pignatti, che ha sperimentato sulla propria pelle cosa significhi affrontare le conseguenze delle mancate vaccinazioni, è partita una petizione che meno di due anni fa ha raccolto in poco tempo oltre 15mila adesioni.

Per queste ragioni il Comune di Cesena ha accompagnato e supportato con molta convinzione la regione Emilia-Romagna nell'iter che lo scorso novembre ha portato all'approvazione da parte dell'assemblea legislativa regionale della prima legge che in Italia stabilisce l'obbligo vaccinale per i bambini che frequentano i nidi d'nfanzia. Una legge che l’amministrazione comunale di Cesena ritiene giusta, "considerandola espressione di civiltà, poiché tutela uno dei diritti fondamentali in capo ad ogni individuo fin dalla nascita, che è il diritto alla salute". L'obbligo vaccinale scatterà dal prossimo settembre, con l'avvio dell'anno scolastico 2017-18.

I mesi in corso, come previsto dalla normativa regionale, servono alle famiglie per produrre al servizio nidi comunale il certificato vaccinale o per rilasciare al comune l'autorizzazione a richiedere i singoli certificati direttamente alla pediatria di comunità dell'Ausl Romagna. "Da qualche settimana sono aperte le iscrizioni ai nidi per il prossimo anno e le famiglie che si rivolgono al servizio sono ampiamente informate della nuova legge e molto serene in merito. Fra l'altro, il trend delle iscrizioni, sebbene ancora in corso, non fa presagire scostamenti, al momento, rispetto ali anni precedenti".

Relativamente ai bimbi già frequentanti, lo scorso 31 gennaio il settore Scuola del Comune ha inviato 218 lettere, firmate dall’assessore e dalla dirigente, alle famiglie, contenenti le informazioni relative all'obbligo vaccinale e alla certificazione necessaria alla continuità della frequentazione. A tutt'oggi, solamente una delle famiglie contattate ha deciso di ritirare il bambino e ha comunicato che, non intendendo vaccinarlo neanche nei prossimi mesi, non sarà nelle condizioni di produrre il certificato che attesta il rispetto della normativa regionale.

"Siamo soddisfatti di come la comunità cesenate ha salutato la nuova legge - dichiarano il sindaco Paolo Lucchi e l'assessore alla scuola Simona Benedetti - confermando come la maggioranza delle nostre famiglie riconosca il valore dei vaccini e la loro importanza per il benessere collettivo. Non sono più di una decina, infatti, i genitori che ci hanno scritto in questi mesi contrariati dal nuovo obbligo. Una nettissima minoranza di famiglie, a cui, tuttavia, vogliamo rinnovare l'appello a ripensarci, a vaccinare e a permettere ai loro bambini di crescere in una dimensione di vera e serena socialità, insieme ai loro coetanei".

"Siamo davvero convinti - concludono sindaco e assessore - che la nostra regione abbia agito nel giusto, aprendo anche nuovi percorsi istituzionali e politici, come spesso è accaduto negli ultimi decenni. Ci auguriamo, ora, che anche Governo e Parlamento vogliano prendere in mano la questione, estendendo l'obbligo vaccinale alle scuole dell'infanzia".

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