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Cronaca

"Vaccini, la scienza non inganna: da ricostruire un rapporto con le famiglie"

Sarà uno degli obiettivi della manifestazione dal titolo "Pensiamoci prima" e organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena e l'Azienda Ausl della Romagna

Cesena è sempre stata una delle città più innovative per quanto riguarda l'educazione e la salute infantile. Nel 1962 aprì i reparti di pediatria anche ai genitori dei piccoli pazienti ricoverati (e non solo negli orari di visita) mentre, nelle altre città si è dovuto attendere il 1970. A Cesena, nel 1986, con il "Progetto Pappamondo" si è realizzata la prima esperienza italiana di mense ad orientamento bio-mediterraneo. Per non parlare di "Nati per leggere" (a cui sono seguite "Nati per la musica" e la nuovissima "Nati per contare") progetto ideato dal pediatra Giancarlo Biasini per avvicinare i bambini al libro prima di andare a scuola copiato in tutta Italia.

Insomma Cesena da sempre riserva un'attenzione particolare a tutto quello che gira intorno all'infanzia, anche perchè i medici pediatri e gli esperti del settore hanno capito che dalla maggiore sensibilità verso le abitudini dei bambini passano i cambiamenti delle famiglie. Sono un'ottima occasione per far mangiar meglio tutta la famiglia, farla muovere, farla leggere, porre più attenzione alla sicurezza stradale. E proprio di questo si parlerà nel progetto di prevenzione e promozione alla salute che si svolgerà sabato (dalle 9 alle 13) in piazza Giovanni Paolo II dal titolo "Pensiamoci prima" e organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, l'Azienda Ausl della Romagna, col patrocinio del Comune. "L'iniziativa è nata un po' per caso - spiega Guido Pedrelli, presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena - una mattina ho chiamato i pediatri Biasini e Alberti, perché avevo in mente di organizzare come Fondazione un altro evento, poi da un discorso all'altro siamo arrivati a parlare della forza che può avere la promozione e prevenzione della salute nell'età infantile. I genitori sono molto sensibili in quel periodo e sono pronti a cambiare anche le loro abitudini. Così abbiamo pensato a questo bel progetto: una mattinata in cui più enti danno il loro contributo per informare e sensibilizzare le famiglie su temi così importanti". 

"Sono previsti sei postazioni in cui un genitore o un futuro genitore riceverà ogni informazione utile alle buone pratiche per la gravidanza e i primi anni di vita - spiega Antonella Brunelli, diretore di Pediatria di Comunità e Consultorio Familiare di Cesena Ausl Romagna - Si andrà dalla gravidanza vera e propria al latte materno e al primo approccio al cibo, dai progetti "nati per leggere", "nati per la musica" e "nati per contare" ai vaccini, dalla casa sicura alla sicurezza stradale". 

"E' importante ricostruire una fiducia reciproca tra i medici e i pazienti - ha detto Arturo Alberti, pediatra e ideatore insieme al collega Giancarlo Biasini dell'iniziativa - altrimenti si insinua il retropensiero e si può arrivare a pensare che il vaccino non sia utile a sconfiggere malattie gravissime ma sia un modo per favorire le lobby farmaceutiche. Una follia. E' necessario che anche tra gli operatori sanitari ci sia omogeneità di cure e di soluzioni, altrimenti il paziente rischia di essere disorientato. Dobbiamo far capire che la scienza aiuta e non inganna e noi medici siamo qui per passare questo tipo di informazioni".


Tra l'altro sta partendo proprio in questi giorni un progetto molto interessante insieme all'Università di Psicologia: Nati per contare. E' l'ultimo nato di Nati per leggere. Insieme al professore Carlo Tomasetto di Psicologia hanno pensato a monitorare 400 famiglie (che si sono rese disponibili e già scelte) con bambini di 4 anni. 200 di loro dovranno stimolare i bambini avvicinandoli ai numeri (orologi di casa, bilancia, contaminuti), gli altri 200 no. Alla fine della prima elementare (il progetto durerà 4 anni) si analizzeranno gli effetti del progetto nel gruppo dei 200 bambini stimolati. 
"Apprezzo molto questo approccio alla prevenzione della salute intesa come relazione tra vari mondi (lettura, cucina, movimento, sicurezza...) - ha concluso il sindaco Paolo Lucchi - In fondo si può stare meglio di salute grazie alla prevenzione e a una vita ricca di stimoli positivi". 

Anche Francesca Righi, direttore del distretto di Cesena Ausl Romagna e Enrico Valletta, direttore dipartimento trasversale salute donna infanzia e adolescenza di Forlì-Cesena, hanno convenuto che un'iniziativa simile, in cui saranno presenti più persone (dai medici alle cuoche della mensa dei nidi, dai poliziotti della municipale agli operatori dei centri per la famiglia) rappresenti al meglio l'idea di condivisione di un progetto.  

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