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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Semilibertà ad Occhipinti: "Cesena turbata per le sue vittime"

Il sindaco di Cesena Paolo Lucchi ha scritto al Ministro della Giustizia Paola Severino per renderla partecipe del turbamento suscitato anche a Cesena dalla notizia della semilibertà

Il sindaco di Cesena Paolo Lucchi ha scritto al Ministro della Giustizia Paola Severino per renderla partecipe del turbamento suscitato anche a Cesena dalla notizia della semilibertà concessa dal Tribunale di Sorveglianza di Venezia a Marino Occhipinti, uno dei componenti della banda della Uno bianca. “Qui è ancora ben vivo il ricordo di quella tragica stagione di terrore e di lutto che causò 24 morti e 102 feriti e colpì anche Cesena, con la uccisione di Mirri e Merendi”

Il sindaco ricorda i sanguinosi delitti compiuti e, soprattutto, le vittime cesenati della famigerata banda: Graziano Mirri ed Edoardo Merendi e, sottolineando la sofferenza ancora viva dei familiari auspica che le Istituzioni, nella piena osservanza delle rispettive funzioni, sappiano farsi interpreti di questi sentimenti. Il sindaco ha voluto informare di questa iniziativa la vedova di Graziano Mirri, consegnandole personalmente una copia della lettera.

Ecco il testo: “Gentile Ministro,la notizia che il Tribunale di Sorveglianza di Venezia ha concesso la semilibertà a Marino Occhipinti, già componente della “banda della Uno bianca”, condannato all’ergastolo per omicidio volontario, associazione a delinquere e rapine, ha suscitato anche a Cesena, città di cui ho l’onore di essere il sindaco pro tempore, una profonda impressione.Qui è ancora ben vivo il ricordo di quella tragica stagione di terrore e di lutto che causò 24 morti e 102 feriti e colpì anche Cesena, con la uccisione di Graziano Mirri, titolare di un distributore di carburanti, che si era opposto al loro tentativo di rapina, e con il ferimento di Edoardo Merendi, funzionario di banca, colpito durante una rapina e mai più ripresosi dai colpi subiti. Le sofferenze causate dall’azione di quella banda criminale sono tuttora acute nei familiari delle vittime ma anche nella intera cittadinanza, segnata dalla gratuita ferocia di quelle azioni.Per questo la notizia della concessione della semilibertà a uno dei principali responsabili di quegli eventi impressiona: ci si aspettava e ci si aspetta il massimo di severità. Auspico che le Istituzioni, nella piena osservanza delle rispettive funzioni, sappiano farsi interpreti di questi sentimenti”.



 

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