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Cronaca

Università, nasce il "policlinico della Romagna". Cesena si prende "ingegneria biomedicale"

Nasce quello che di fatto è il Policlinico della Romagna. Un ospedale universitario che abbraccerà i nosocomi di Forlì, Ravenna, Cesena e Rimini

Nasce quello che di fatto è il Policlinico della Romagna. Un ospedale universitario che abbraccerà i nosocomi di Forlì, Ravenna, Cesena e Rimini. A 150 anni dalla stipula della convenzione tra l’Alma Mater e il Policlinico di Sant’Orsola a Bologna e a 30 anni dall’avvio dell’Università in Romagna, vede la luce un nuovo progetto di integrazione, questa volta tra Ateneo e AUSL Romagna. Un incontro con i 4 sindaci dei capoluoghi romagnoli, la Regione, il rettore dell'università Francesco Ubertini e il direttore generale dell'Ausl Romagna Tonini ha suggellato l'accordo che porterà la didattica a Ravenna e Forlì e l'attività formativa sul campo nei 4 ospedali romagnoli principali. 

La fumata bianca fa seguito al  documento strategico approvato nel febbraio dello scorso anno dal Comitato d’Indirizzo Regionale di concerto con la Conferenza Territoriale Socio Sanitaria, che portò all’accordo quadro tra Ateneo e AUSL Romagna e alla nascita delle prime tre Unità Operative Complesse a direzione universitaria (Sedi Ulteriori). Negli scorsi mesi non era un mistero la contrarietà di Rimini e Cesena a non ospitare le lezioni ("le bevute non sono pari", come ebbe a dire il sindaco Enzo Lattuca in un dibattito alla Festa dell'Unità di Borgo Sisa, quest'estate), ma alla fine è passato il progetto che vede Forlì e Ravenna in prima fila e Cesena e Rimini coinvolte nelle attività cliniche.  Cesena, però, ottiene come contropartita la specializzazione sull'ingegneria biomedicale.

A Cesena verrà potenziata la formazione nell’ambito dell’ingegneria biomedica in sinergia tra elettronici ed informatici, con un corso magistrale internazionale di “Biomedical Engeneering” orientato alle tecnologie digitali per la salute. Già da più di un ventennio l’offerta formativa nel campo del biomedicale offre un percorso completo (laurea, laurea magistrale e dottorato) che consente all’ingegnere biomedico di acquisire un livello di preparazione specialistica e multidisciplinare. Il tutto in un ambiente all’avanguardia: alla recente inaugurazione della nuova sede del Campus cesenate seguirà infatti a breve l’apertura di ulteriori laboratori innovativi, quali ad esempio il Laboratorio “Salute 4.0”, dotato di tecnologie avanzate per il tracciamento e la riabilitazione del movimento, la rilevazione multiparametrica di parametri fisiologici in ambienti reali o immersivi, l’analisi di bioimmagini e l’ingegneria biologica.

Rimini, invece, dove si è insediato il primo dipartimento universitario in Italia dedicato alla Qualità della Vita (Quvi) e dove già esistono corsi di Scienze motorie, Scienze infermieristiche, Wellness Culture e Pharmacy, vedrà la nascita di un innovativo Institute for Health, che ospiterà una innovativa Casa della salute e servizi sanitari specifici orientati alla prevenzione, oltre a progetti didattici e di ricerca sulla cultura del benessere (sana alimentazione e stili di vita, prescrizione e somministrazione dell’esercizio fisico intenso come prevenzione del diabete e delle malattie cardiovascolari), anche nell’ambito del più ampio progetto della Fabbrica Italiana del Benessere (FAIBENE); sarà inoltre sede dei nuovi master per le professioni sanitarie e di una nuova laurea magistrale internazionale in One Health, sviluppata all’interno dell’Alleanza UNA Europa, che vede coinvolta l’Università di Bologna insieme a Freie Universität Berlin (Germania), University of Edinburgh (Regno Unito), University of Helsinki (Finlandia), Uniwersytet Jagielloński (Polonia), KU Leuven (Belgio), Universidad Complutense de Madrid (Spagna) e Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne (Francia). Queste iniziative andranno a rafforzare FAIBENE, che prevede tra l’altro Health/Wellness Urban Station (Stazioni urbane della salute e del benessere) grazie a cui sarà possibile praticare quotidianamente attività fisica e di prevenzione e al contempo accedere, attraverso tecnologia digitale e multitouch, all’insieme di informazioni personalizzate su salute, parametri vitali, esercizio fisico e sana alimentazione, integrate con altre funzioni.

Il progetto prevede poi l’istituzione di un nuovo corso in Medicina e Chirurgia su due sedi didattiche a Forlì e Ravenna, con una rete formativa per tirocini e scuole di specializzazione che comprende anche Rimini e Cesena, e che a regime conterà più di mille studenti. L’obiettivo è quello di realizzare una sinergia tra l’area medica dell’Alma Mater e le eccellenze della rete sanitaria romagnola: il futuro Policlinico della Romagna. In particolare il modello organizzativo virtuoso e peculiare che caratterizza l’AUSL Romagna, con una rete di strutture sanitarie di qualità ben integrate e distribuite a breve distanza tra loro, offre un contesto ideale per l’ampio spettro dei tirocini clinici specialistici nei reparti e nei laboratori, con disponibilità di spazi adeguati per studenti e specializzandi.

Oggi si è anche stabilito di procedere con la progressiva integrazione in ambito clinico, attraverso l’individuazione di unità operative complesse a vocazione universitaria che potranno diventare sedi ulteriori dell’Alma Mater, in coerenza con le vocazioni definite nel Piano di Riordino Ospedaliero e delle competenze professionali già presenti in Romagna.

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