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Cronaca

Una panchina rossa per Milena, sparita nel nulla nel '94. "Se qualcuno sa, abbia il coraggio di parlare"

"E' importante cogliere i primi indizi. Sarebbe stato importante farlo il giorno della scomparsa". A distanza di 27 anni l'appello dei familiari di Milena Pirini Casadei

Riaccendere i riflettori, proprio nel giorno della Festa della Donna, sul caso di Milena Pirini Casadei. In una data simbolica, lunedì 8 marzo, nel parco di Sant'Egidio, è stata posizionata una panchina in memoria della ventiquattrenne cesenate scomparsa nel nulla nel 1994 in circostanze misteriose. Non sono voluti mancare alla cerimonia i genitori Rosalba Ramerini e Quarto Pirini Casadei, e le tre sorelle Federica, Alessia e Serena. Presente anche la mamma di Cristina Golinucci.

VIDEO Le sorelle di Milena: "Si appoggiò alle persone sbagliate"

"Se qualcuno sa, abbia il coraggio di parlare. Prima o poi speriamo di scoprire che fine ha fatto nostra sorella", non c'è rassegnazione ma tanta voglia di cercare la verità nelle parole delle tre sorelle della giovane scomparsa nel lontano 1994.

Milena Pirini Casadei, 24 anni, viveva con la madre e le tre sorelle a Sant’Egidio fino alla sera del 21 ottobre 1994, quando è uscita di casa senza fare più ritorno.

Il primo dicembre successivo qualcuno fece trovare il suo portafoglio in una cassetta delle lettere a Cesenatico. La giovane donna era alla vigilia di un intervento chirurgico, ultimo di una lunga serie, conseguenze di un serio incidente. Anni dopo alla famiglia arrivò la telefonata di una misteriosa signora che disse di avere un appuntamento con Milena per una riunione di una congregazione religiosa. Una scomparsa quella di Milena, che a distanza di 27 anni, resta avvolta nel mistero.

“La seduta, segno tangibile e chiaro di disapprovazione e rifiuto di ogni forma di violenza sulle donne da parte degli uomini – commenta l’Assessore Carlo Verona – assume un significato centrale per la nostra città e per la famiglia di questa ragazza scomparsa. Non dobbiamo e non possiamo dimenticare episodi di questo tipo perché ancora oggi siamo testimoni di atti di violenza, di scomparse e di intimidazioni a danno di donne sole e che, in alcuni casi, versano in una condizione di fragilità. Dall’inizio del nuovo anno sono oltre dieci le donne assassinate in Italia. Nel nostro Paese diminuiscono gli omicidi ma aumentano gli assassini all’interno delle famiglie: vittime soprattutto le donne. Questi numeri non solo raccontano una realtà amara ma lanciano campanelli d'allarme che non possono restare inascoltati. La violenza di genere è un crimine odioso e una problematica di civiltà che richiede una crescita culturale. Per questa ragione, con la collocazione di queste panchine rosse e ricordando le vittime cesenati, intendiamo sensibilizzare e richiamare l’intera comunità cesenate a un impegno corale”.

I familiari hanno sottolineato l'importanza dell'associazione Penelope "Ci sta vicino, la ringraziamo. E' importante cogliere i primi indizi. Sarebbe stato importante farlo il giorno della scomparsa di Milena. Vorremmo che il caso non fosse dimenticato, vorremmo diventare un esempio per tante altre famiglie che sono alla ricerca di persone scomparse. Ringraziamo il Comune per questa opportunità".

Sarà invece inaugurata martedì 6 aprile, nel parco Fornace Marzocchi  delle Vigne, noto come ‘La Buca’, la panchina dedicata a Manuela Teverini, scomparsa nell’aprile del 2000.

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