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Cronaca

Una marcia a piedi fino a Roma per Maria Cristina: "Protesto contro i servizi sociali"

“Già ora cominciano ad arrivare le prime testimonianze e descrivono un quadro poco piacevole ed anche sconosciuto perché le persone in difficoltà si vergognano a parlare, per paura di essere ghettizzate "

Mariacristina Meschiari, 58 anni e presidente dell'associazione Progetto Punto Zero- Un mondo nel mondo di Cesena, ha deciso come passerà le sue vacanze agostane. Da un mese circa si sta preparando a intraprendere un viaggio di sensibilizzazione e  protesta dove attraverserò paesi e città cercando testimonianze e commenti, oltre a far conoscere la suaa associazione. Andra quindi da Cesena a Roma a piedi. 

Spiega lei stessa: “Partirò il 16 agosto 2019 alle ore 6 da Piazza del popolo a Cesena e seguirò questo itinerario: Cesena, Mercato Saraceno, Sarsina, Bagno di Romagna, Verghereto, Pieve Santo Stefano, San Sepolcro, San Giustino, Città di castello, Promano, Umbertide, San Giovanni del Pantano, Perugia, Marsciano, Pian di porto, Todi, Casteltondino, Terni, Narni, Orte, Civita Castellana, Magliano Romano, Prima Porta, Roma. Intendo richiamare l'attenzione sulla mancanza di sensibilità e rispetto che i servizi sociali dimostrano in modo sempre più lampante verso le persone che, sempre più numerose, si ritrovano a dover ricorrere ad un servizio sempre più inadeguato ed irrispettoso della dignità dell'essere umano”.

“Già ora cominciano ad arrivare le prime testimonianze e descrivono un quadro poco piacevole ed anche sconosciuto perché le persone in difficoltà si vergognano a parlare, per paura di essere ghettizzate e soprattutto allontanate da una realtà in cui hanno vissuto decorosamente fino ad un attimo prima di essere inghiottite dalla crisi. Sono persone che prima avevano un'attività, oppure famiglie che hanno perso il lavoro, donne maltrattate che non hanno trovato il sostegno di cui abbisognavano, figli tolti con l'inganno. Come associazione proponiamo un tipo di aiuto personalizzato, adeguato ai tempi, rispettoso della dignità e soprattutto volto all'indipendenza finale attraverso un percorso di responsabilizzazione”.

“Basta speculare sulla povertà! Basta lavarsi la coscienza con un pasto alla mensa dei poveri o con un dormitorio o un Emporio Solidale, e basta anche ai furbetti che vogliono vivere sulle spalle degli altri. Gli aiuti devono essere gestiti con discrezione e nel completo anonimato, in maniera efficiente e veloce. Le persone non devono aspettare fino all'ultimo minuto, quando la situazione diventa drammatica! Non si possono più tollerare suicidi per motivi economici, questi suicidi di stato, dei quali pare non importi nulla a nessuno. Viaggerò con pochissimo denaro, contando sulla generosità delle persone che vorranno darmi un pasto, o un posto dove mettere la mia tenda, oppure una doccia e soprattutto vorranno confrontarsi con me, esprimendo il loro parere o la loro esperienza. Ho annunciato il mio passaggio a comuni, istituti religiosi ed associazioni; ancora non ho ottenuto riscontri, ma questo non fa altro che alimentare il mio ideale”.
 

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