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Cronaca

Una casa per tornare a vivere, per chi è in difficoltà non c'è il dormitorio ma 2 appartamenti del Comune in zona stadio

Lo scopo è contrastare la grave marginalità adulta e avviare percorsi di accompagnamento che garantiscano alla persona una piena riappropriazione della propria indipendenza

Contrastare la grave marginalità adulta e avviare percorsi di accompagnamento che garantiscano alla persona una piena riappropriazione della propria indipendenza. Su queste basi, e con lo scopo di sostenere i nuclei familiari più fragili, alcuni con minori, che vivono sul territorio, i Servizi sociali dell’Unione dei Comuni Valle del Savio avviano a Cesena la prima esperienza di housing first in due appartamenti di proprietà comunale. Grazie alla pronta disponibilità di due soluzioni abitative individuate in zona Stadio, nelle vie Maratona e del Mare, le persone con anni di vita in strada o a serio rischio di perdere l’abitazione, potranno entrare in un appartamento autonomo “senza passare dal dormitorio” godendo dell’accompagnamento di una équipe di operatori sociali direttamente in casa.

Grazie all’ottenimento di 710 mila euro, assegnati a Cesena e all’Unione dei Comuni nell’ambito della Missione 5.2.1 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, relativa all’area Servizi Sociali, Disabilità e Marginalità Sociale, la rete dei Servizi sociali si è organizzata proponendo azioni che rispondono ai bisogni primari indifferibili. “I progetti finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – commenta l’Assessora ai Servizi per la Persona e la Famiglia Carmelina Labruzzo – forniscono alcune risposte rispetto ai bisogni emersi in piena pandemia e prevedono interventi di rafforzamento dei servizi sociali a favore delle fasce della popolazione più vulnerabili. L’Unione, in collaborazione con l’Ausl della Romagna e con Asp Cesena Valle Savio, ha strutturato tutta una serie di servizi, dal Fondaffitto all’Unità di strada, dalla lavanderia sociale alla mediazione all’abitare, avviando altri percorsi tesi a dare una risposta mirata all’emergenza abitativa, come ad esempio la realizzazione degli alloggi Erp a Calisese e il recupero del complesso monumentale del Roverella. Si tratta di azioni che guardano al territorio e a quei nuclei familiari svantaggiati presi in carico dai nostri servizi. Le due esperienze di housing first che nasceranno in zona Fiorita interesseranno circa dieci prime persone, singoli o piccoli gruppi di individui in momentanea difficoltà e che non possono accedere all’edilizia residenziale pubblica o al mercato libero. L’obiettivo – prosegue l’Assessora – è di creare percorsi di sostegno e accompagnamento che rendano questi uomini e queste donne in grado di vivere in autonomia, allontanando il rischio di emarginazione sociale”.

Sono due al momento le soluzioni abitative individuate. L’Amministrazione comunale di Cesena ha infatti individuato in zona Fiorita due appartamenti inseriti nel piano alienazioni che necessitano di lavori di manutenzione per il loro riuso e abbastanza grandi (da 111 e 79 metri quadrati) da poter ospitare più nuclei familiari. Potenziamento del welfare, assistenza a domicilio, politiche per l’infanzia, housing temporaneo, disabilità. Lo scorso maggio, su otto progetti presentati dall’Unione dei Comuni della Valle del Savio nell’ambito della Missione 5.2.1 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), relativa all’area Servizi Sociali, Disabilità e Marginalità Sociale, ne sono stati finanziati sei per un totale di 3.541.000,00 euro. Si tratta di progetti che guardano alla Cesena del futuro e alle diverse fasce della popolazione, dai minori agli anziani, con un’attenzione particolare alle disabilità, all’inclusione e alle marginalità. Il pacchetto di 710 mila euro destinato all’housing first fa parte di questo finanziamento.
 

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