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Cronaca Sarsina

Un convegno sulla cucina contadina, lo scrittore "interrogava" studenti e nonni sul modo di mangiare di una volta

"Tonelli - spiega Liliana Babbi Cappelletti - interrogava i suoi scolari sui pasti che consumavano dai nonni e poi andava a intervistare e fotografare questi ultimi per avere documenti reali e autentici sul modo di mangiare di una volta"

La filastrocca della panzanella, la piadina cucinata alta e spessa perchè doveva far da piatto, le uova che si mangiavano solo in un certo periodo dell'anno, la difficoltà di conservare gli alimenti: questi e altri saranno gli argomenti trattati all'incontro culturale, organizzato dall'Accademia Italiana della Cucina, delegazione di Cesena, che si terrà oggi, sabato 14 maggio, al centro culturale di Sarsina (in via Roma 24). L'incontro, a ingresso gratuito e dal titolo "Vittorio Tonelli e la civiltà della tavola contadina nella Valle del Savio", verterà sulle testimonianze raccolte in modo preciso e con stile da documentario dal maestro delle scuole elementari Vittorio Tonelli, un personaggio amato e rispettato da tutta la comunità di Sarsina. Visto che in questo momento Tonelli ha problemi di salute non sarà presente all'incontro ma al posto suo ci saranno il figlio e, forse, la moglie. In sala hanno garantito la presenza anche molti amici e collaboratori con cui Tonelli ha lavorato per la realizzazione dei libri sulle tradizioni culinarie della Romagna.  

A intrattenere il pubblico su questo spaccato interessante sulle tradizioni romagnole, saranno Claudio Cavani, delegato di Cesena dell'Accademia Italiana della Cucina, Enrico Cangini, sindaco di Sarsina, Piergiorgio Pelliccioni, giornalista e ricercatore, che racconterà Vittorio Tonelli, lo scrittore.  Infine Liliana Babbi Cappelletti, dell'Accademia di Cesena, illustrerà la tavola contadina in Romagna. "Tonelli - spiega Liliana Babbi Cappelletti - interrogava i suoi scolari sui pasti che consumavano dai nonni e poi andava a intervistare e fotografare questi ultimi per avere documenti reali e autentici sul modo di mangiare di una volta. Ma non solo. Non si accontentava di documentarle, faceva anche ricerche incrociate, verifiche, per arrivare a scrivere sempre tradizioni certe e autentiche. Le sue ricerche sono testimonianze ricchissime del passato. Ha scritto moltissimi libri, tra cui "Le uova d’oro. Pollicoltura e cucina romagnola", "La carne dei poveri. Fagioli e altri legumi in Romagna", "Latte e latticini nella tradizione romagnola",  "L’albero del pane. Castagne e cucina romagnola", "La festa del maiale grasso in Romagna", "Sapore di pane e di vita romagnola", "Vino e Romagna contadina" e "A tavola con il contadino romagnolo". I suoi libri sono un immenso patrimonio della cultura romagnola da tenere sempre a mente perché rappresentano le nostre radici. 

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