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Cronaca

Gli ucraini cesenati: "I nostri parenti sotto shock, costretti a dormire nei sotterranei"

"Mia mamma si è svegliata ieri perché è stato bombardato l'aeroporto della sua città, come posso rassicurarla? Non posso..."

Anche gli ucraini di Cesena si uniscono al coro che chiede la fine del conflitto armato nel loro paese d'origine, dopo l'invasione da parte della Russia. Il territorio cesenate ospita 568 dei 236mila cittadini ucraini residenti in Italia. Donne per la maggior parte, come quelle presenti nel primo pomeriggio di venerdì davanti alla fontana Masini di Piazza del Popolo, con cartelloni e bandiere per condannare le atrocità della guerra.

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Ansia, paura e turbamento negli occhi degli ucraini in piazza: tutti hanno amici e parenti che vivono nel Paese che s'affaccia sul mar Nero, la preoccupazione è tanta e gliela si legge negli sguardi. "Ho sentito adesso al telefono mia figlia - racconta Alina -, piange perché ha passato la notte in cantina coi miei due nipotini. Siamo tutti preoccupati per i nostri parenti, preghiamo per loro e chiediamo aiuto a tutto il mondo. Ci vuole ogni tipo di sostegno, il nostro Presidente è disperato perché non abbiamo soldi. In questo momento ci sentiamo distrutti".

Partire per l'Ucraina mercoledì sera e riuscire a tornare venerdì mattina a Cesena: è stata l'avventura della madre di Anna, una delle donne ucraine presenti venerdì in piazza. "Mi ha raccontato della situazione nella frontiera con la Polonia, dove la gente fa anche 20-30 km a piedi nel totale silenzio pur di portarsi in salvo, i bambini non piangono perché vengono portati sulle spalle con degli zainetti. Mamma mi ha raccontato che nella nostra città per ora è tutto tranquillo, i negozi sono aperti e la gente cerca la calma stando in casa".

stop putin ucraina

C'è chi invece i propri cari li ha in zone già colpite dall'invasione russa come Nadia, per cui non resta che pregare: "Lui (Putin, ndr) non si ferma, preghiamo tutti insieme perché il mondo ci aiuti. Mio nipote mi chiede 'nonna, che giorno finisce la guerra?' Secondo me sarà lunga, solo Dio può aiutarci". A commuoversi durante il suo racconto è uno dei pochi uomini presenti in piazza, Luca: "Mia mamma si è svegliata ieri perché è stato bombardato l'aeroporto della sua città, come posso rassicurarla? Non posso... I miei parenti non vogliono lasciare il Paese perché hanno casa e vita lì, sono sotto stock come anche noi perché la situazione non è drammatica ma inspiegabile, indescrivibile. Oggi i nostri parenti che vivono dalla parte opposta dell'Ucraina rispetto a dove c'è il conflitto ci hanno detto che la notte non riescono a dormire per gli aerei che sorvolano, tutti dormono nei sotterranei. Questo attacco è incomprensibile e inaccettabile, nessuno lo merita". 

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